turismo

Guide ambientali, tutti pazzi per la professione in Sicilia: oltre cento nuove abilitazioni in 12 mesi

Le guide ambientali in Sicilia continuano a crescere in quantità e qualità. In un solo anno le nuove abilitazioni sono state 123, portando il numero degli iscritti all’elenco regionale da 454 a 567. La dimostrazione che si può lavorare per un turismo più culturale e consapevole, che lasci nel visitatore il piacere di una esperienza a tutti tondo. Si tratta di un elenco ricognitivo: sebbene l’attuale normativa non preveda un elenco ufficiale di tali figure professionali, secondo l’assessorato regionale del Turismo era necessaria la costituzione di una sorta di albo per regolamentare il settore e fornire ai turisti e ai viaggiatori uno strumento di trasparenza e legalità.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

L’elenco comprende i dati anagrafici delle guide, i titoli che attestano il possesso dei requisiti per svolgere la professione, e i contatti mail, pec e telefonici. L’elenco sarà aggiornato periodicamente, per cui è possibile, per gli interessati, presentare richiesta di inserimento. L’elenco va ad aggiungersi a quello delle guide turistiche, abilitate e iscritte all’albo, che operano sul territorio regionale, da compilare tramite un censimento, distinto per categorie: ambientali, escursionistiche e naturalistiche che esercitano in Sicilia.

Cosa fa la guida ambientale

In particolare, con la dicitura “guida ambientale” si individua chi accompagna in sicurezza, a piedi o con mezzi non a motore, persone singole o gruppi assicurando la necessaria assistenza tecnica, nella visita di ambienti naturali, anche antropizzati, di musei eco-ambientali, illustrandone gli elementi, le caratteristiche, i rapporti ecologici, il legame con la storia e le tradizioni culturali, le attrattive paesaggistiche, e di fornire elementi di educazione ambientale.

L’insieme dei diversi elenchi servono a mettere ordine in un settore che per anni è stato dominato dalla confusione e dalla mancanza di regolamentazione; un passo necessario, quindi, per evitare che l’ambito turistico, che sta registrando una forte e veloce crescita, rimanesse completamente fuori controllo, dopo anni di totale abusivismo e ingestibilità in tutte le sue declinazioni. Una necessaria tutela per il turista ma anche per tutti coloro che nel corso degli anni hanno cercato di lavorare onestamente nel settore, mentre in molti lavoravano abusivamente, avvantaggiati dalla mancanza di una regolamentazione chiara.

La trafila normativa

Se già nel 2004 era entrata in vigore la legge per la regolamentazione del comparto, solo nel 2011 è stato predisposto un primo bando, andato però a vuoto, a causa di una controversia giudiziaria finita davanti al Tar di Palermo. Solo in anni recentissimi è stato poi attivato il bando per l’abilitazione alla professione di guida turistica, che è conseguibile dopo aver superato una prova scritta e una orale. Un vuoto legislativo enorme, se si pensa che, precedentemente alla promulgazione di questa legge, la possibilità di diventare guida turistica abilitata era ancora regolata dal Regio Decreto n. 448 del 1937, in base al quale era stato indetto l’ultimo concorso, tra il 1999 e il 2000. Un fatto assolutamente anacronistico, che necessitava ormai da tempo di una revisione totale, vista la generale trasformazione delle condizioni economiche e sociali intervenute in poco meno di un secolo.

Il problema abusivismo

Nel frattempo, è stata naturale la proliferazione di guide turistiche abusive, con tanto di denunce ufficiali inoltrate dalle organizzazioni di categoria oltre che dagli stessi operatori del settore.

La stessa intenzione di riappropriazione di uno stato di legalità è stata applicata alle guide ambientali, escursionistiche e naturalistiche, sebbene non vi sia alcun obbligo di legge al riguardo, in modo da  rendere il comparto ordinato e controllabile, a favore di tutti coloro che vogliono lavorare in regola e con onestà.