Lavoro

In Sicilia i contratti di lavoro alle donne sono un terzo del totale

Con la pandemia non cresce solo il gap di genere, ma si evidenziano anche le differenze territoriali. In tutte le regioni i contratti stipulati a donne sono sempre inferiori a quelli degli uomini: un terzo del totale in Basilicata, Sicilia e Calabria. Sono sotto il 40% in Calabria, Molise, Puglia, Lombardia, Abruzzo e Lazio. In tutte le altre regioni le percentuali sono tra il 41% e il 46,5%. È quanto emerge dal Gender Policies Report 2021, elaborato dall’Inapp. Maggiore occupazione, però, non sempre determina meno precarietà o redditi maggiori se si va a guardare anche la percentuale di stabilità e la quota di part time.

Gli scenari territoriali

Sono 4 gli scenari territoriali per occupazione creata, livello di stabilità e numero di ore lavorate dalle donne: oltre 100.000 contratti a donne in Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Veneto; dalle 50.000 alle 100.000 attivazioni in Toscana, Piemonte, Campania, Puglia e Sicilia; tra 15000 e 99.000 in Trentino Alto Adige, Marche, Sardegna, Liguria, Abruzzo, Friuli, Calabria e Umbria. Al di sotto delle 15.000 in Basilicata, Valle d’Aosta e Molise.