Ambiente

La Sicilia punta sull’energia eolica che viene dal mare

PALERMO – Lo sviluppo e la promozione dell’eolico offshore è un argomento che tiene banco in Sicilia da diversi anni, complice anche la posizione strategica occupata dall’Isola. Queste tematiche trovano ulteriore concretezza nei due Protocolli di intesa italo-novergesi siglati per favorire la cooperazione per la produzione e la ricerca nell’ambito del fotovoltaico offshore.

Due protocolli sottoscritti per l’eolico offshore

I due memorandum sono stati sottoscritti a margine della conferenza “Offshore wind revolution”, in programma ieri al Palermo Marina Yachting e promossa dall’autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, in collaborazione con Magellan Circle e il supporto di WindEurope, Anev e Aero.

I firmatari dei Protocolli sono Innovation Norway, l’organizzazione ufficiale del Governo norvegese per lo sviluppo di relazioni internazionali e cooperazioni industriali, rappresentata dall’acting director Mauro Migliavacca, e Aero, l’associazione delle energie rinnovabili Offshore, presieduta da Fulvio Mamone Capria; l’altro tra Innovation Norway e Anev, l’associazione nazionale Energia del vento con il presidente Simone Togni.

La Sicilia ha un sistema di porti capace di ospitare l’industria dell’offshore

“Quando abbiamo pensato di realizzare la prima edizione di ‘Offshore wind revolution’ volevamo un porto che si volesse posizionare sul tema dell’offshore – ha raccontato Alexio Picco, chairman Magellan Circle -. La Sicilia ha un sistema di porti capace di ospitare l’industria dell’offshore, che non è ancora matura a livello italiano, ma si sta sviluppando portando con sé delle potenzialità e delle opportunità notevoli in termini di politica industriale e posti di lavoro. I parchi eolici sono previsti un po’ dappertutto nel Mediterraneo, ma la Sicilia è al centro del Mediterraneo e in una posizione oggettivamente privilegiata. Inoltre, tutto ciò è fondamentale per la transizione energetica”.

Tanti sono stati gli argomenti trattati durante la giornata come del nuovo modello di sviluppo della filiera portuale e logistica italiana e delle opportunità rappresentate dall’eolico per le comunità e i territori.

L’eolico offshore può portare occupazione

“Come sistema portuale, siamo convinti che l’eolico offshore non sia solo un percorso verso la transizione energetica, ma anche un percorso che può portare occupazione. La Regione Siciliana è quella che, in Italia, negli ultimi quattro anni, ha autorizzato il maggior numero di impianti di energia rinnovabile: 12 gigawatt di potenza. Nel primo semestre del 2024 ha realizzato 1,3 gigawatt di fotovoltaico. È una Regione che, rispetto alla media nazionale sta facendo tanto – ha dichiarato Luca Lupi, segretario generale dell’Autorità di Sistema portuale del Mare della Sicilia Occidentale -. I temi toccati sono tanti dalle prospettive europee, agli impatti economici. L’eolico non è solamente una diversificazione, un qualcosa con la quale raggiungere degli obiettivi o dei target europei e mondiali, ma può portare sviluppo”.

L’eolico offshore più che un’opportunità è una certezza

“L’eolico offshore più che un’opportunità è una certezza: il canale di Sicilia è probabilmente il punto al mondo dove questa tecnologia avrà la massima resa e la Sicilia è una piattaforma naturale – ha concordato infine Gaetano Vecchio, presidente di Confindustria Sicilia – E oltre ad essere una certezza è una necessità: oggi l’intera industria internazionale dell’eolico offshore è qui e questo dimostra che Palermo è attrattiva, che questo porto, grazie al lavoro fatto da Pasqualino Monti e dall’Autorità di Sistema, è attrattivo. Il sistema industriale siciliano può dunque dare un valore aggiunto in qualcosa che sarà il futuro dei prossimi decenni”.