Attività produttive

E ora la Sicilia punta forte sugli spumanti

PALERMO – La Sicilia, conosciuta per la sua ricca storia enologica, sta guadagnando sempre più notorietà nel mondo dei vini spumanti. Tradizionalmente famosa per i suoi vini rossi e i bianchi, l’isola ha recentemente visto una rinascita nella produzione non solo dei rosè ma soprattutto di spumanti di alta qualità.

Questo trend è frutto di un preciso lavoro di sperimentazione che negli ultimi dieci anni ha affermato la Sicilia sempre di più quale terra di spumanti: dal mare alla montagna le bollicine siciliane crescono in modo importante e trovano la loro forza principalmente nelle varietà autoctone come Carricante, Nerello Mascalese, Catarratto e Grillo. Oggi 80 aziende producono 150 etichette per un totale di circa 1,9 milioni di bottiglie di spumante che rappresenta l’1% del totale della produzione di vino a livello regionale e altrettanto rispetto al totale degli spumanti in Italia.

Le bollicine siciliane hanno una tradizione secolare

“Forse non tutti sanno che le bollicine siciliane hanno una tradizione secolare e che nascono sull’Etna già nella fine dell’800 – sottolinea Antonio Sparacio, responsabile del settore Ricerca dell’Istituto regionale Vino e Olio di Siciliaoggi la Sicilia è una realtà affermata e che cresce sempre di più in quantità e in qualità nel mondo della spumantistica”.

L’Irvo ha da poco lanciato il progetto di ricerca su “sviluppo di spumanti di alta qualità a forte caratterizzazione territoriale”, sottolineando anche il valore sociale e coinvolgendo una cooperativa sociale che gestisce dei terreni confiscati alla mafia. Il progetto nato in collaborazione con il Crea, è partito nel 2023 con una prospettiva di cinque anni e prevede la sperimentazione di nuove tecniche di spumantizzazione di alcuni vitigni siciliani a partire dal Catarratto per poi proseguire con Grillo, Nerello Mascalese, Zibibbo e Perricone, Nero d’Avola e Frappato: “Siamo ancora in una fase sperimentale ma che ha già prodotto i suoi primi frutti grazie alla vendemmia 2023 – ha precisato Sparacio – inoltre come Irvo stiamo sostenendo diverse attività per valorizzare al meglio la spumantistica nell’Isola”.

In Sicilia un numero consistente di etichette destinato a crescere

Fare spumanti è di per sé difficile, farli di grande qualità è difficilissimo ma questo non spaventa i produttori siciliani che da Menfi all’Etna, dall’entroterra a Marsala, producono oggi un numero consistente di etichette destinato a crescere: ad oggi circa il 20% degli spumanti è Rosé, circa l’80% è prodotto con l’utilizzo di uve a bacca bianca o da uve a bacca nera vinificata in bianco; circa il 50% delle etichette è prodotto con il Metodo Classico, il restante con il Metodo italiano. Grazie alle diversità del terroir ed alla tecnologia applicata, l’Isola si candida sempre di più a divenire una regione di riferimento per la spumantistica soprattutto per il mercato che ricerca freschezza territorialità e il frutto nel bicchiere ed ovviamente anche per i consumatori che sempre più richiedono bollicine.

Tutti motivi che hanno portato cantine e organizzatori a sviluppare diversi eventi sul tema durante tutto l’anno e che vedono nell’estate un momento certamente importante tanto da aver programmato tre eventi distinti questa settimana, tutti nel catanese. Due si sono già tenuti: mercoledì 24 Bolle in vigna da Nicosia, giovedì 25, Tutti Brut da Zash. Questa sera il Gran Galà di mezza estate allo Sheraton di Acicastello.