Economia

Sicilia, abitanti insoddisfatti della qualità di vita. Dona: “Dato grave e preoccupante”

In Sicilia si vive male, o almeno è questo quello che pensa un siciliano su tre. Secondo i dati Istat pubblicati nel report “La soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita – anno 2023” il 33,9% delle famiglie considera peggiorata la propria situazione economica rispetto all’anno precedente.

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Ancora, il 55,7% delle famiglie considera la propria situazione invariata rispetto al 2022, anno in cui l’inflazione altissima ha portato ad una crescita spropositata dei prezzi, dalle bollette ai carburanti ai beni alimentari e di prima necessità. Un dato allarmante, considerato che nel 2023 il calo dell’inflazione è stato netto. Nonostante questo, oltre la metà delle famiglie siciliane pensa che la propria vita non sia in nessun modo stata alleviata dal calo dei prezzi, mentre un altro terzo pensa che la situazione sia ulteriormente peggiorata.

Si passa dal 35,1% del 2022 al 33,9% del 2023

“Dato grave e preoccupante – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori – È’ solo un’illusione ottica il fatto che migliori rispetto al 2022 la percentuale di chi considera peggiorata la propria condizione economica”. Secondo l’Unc, infatti, va considerato che il 2022 è l’anno nero dei consumatori, sia per l’inflazione, decollata in media dell’8,1%, un picco che non si aveva dal 1985 quando salì del 9,2%, sia per il caro bollette di luce e gas che hanno toccato il primato storico nel quarto trimestre 2022, sia per la benzina che nel marzo del 2022 toccò il record di sempre. “Il fatto, quindi – conclude Dona – che nel 2023, nonostante quei parametri economici nazionali siano migliorati, per il 33,9% la situazione economica sia lo stesso peggiorata, è decisamente allarmante”. I dati siciliani sono in controtendenza con il resto della penisola, dove il 46,6% si dice soddisfatto della propria vita.

Il resto d’Italia ha molta più fiducia nel futuro

Il Nord è la ripartizione in cui la quota di persone che esprime una soddisfazione elevata per la vita è maggiore (49,1%), a seguire il Centro (45,7%) e il Mezzogiorno (43,8%). La regione con il più elevato livello di soddisfazione resta il Trentino-Alto Adige (60,1%), mentre quella con il livello più basso la Campania (38,7%), come nel 2022. Rispetto al 2022 si assiste però a un incremento nella quota di persone con alti livelli di soddisfazione nell’Italia meridionale, che arriva al 43%, con un aumento di due punti percentuali, che conduce a una lieve riduzione dei divari territoriali.

Nel 2023 la maggior parte delle famiglie italiane considera adeguate le risorse economiche di cui dispone (65,3%), mentre il 32,8% le considera scarse o insufficienti. Solo l’1,8% le definisce ottime; nello specifico, in confronto al 2022 emerge una crescita nella percezione delle risorse familiari ritenute ottime soprattutto tra le famiglie del Nord.