Società

In Italia sempre meno figli, ma la Sicilia evita il crollo: è la seconda Regione per nascite

Scendono ancora le nascite in Italia e, per la prima volta, crollano sotto le 400mila unità: il minimo storico dall’Unità d’Italia. Si tratta del dato contenuto all’interno dell’ultimo rapporto diffuso dall‘Istat relativo agli indicatori demografici che fa riferimento all’anno 2022.

Le motivazioni del preoccupante calo delle nascite nel Paese – scrive l’Istat – è “dovuta solo in parte alla spontanea o indotta rinuncia ad avere figli da parte delle coppie”. Le vere cause sono da ricondurre al “calo dimensionale” e al “progressivo invecchiamento della popolazione femminile nelle età convenzionalmente considerate riproduttive (dai 15 ai 49 anni)”.

Il dato delle nascite in Sicilia

Per quanto riguarda le singole Regioni italiane, la Sicilia risulta essere la seconda area del Paese dove la fecondità è più alta, pari a 1,35 figli per donna. Un dato comunque distante da quello che si registra nel Trentino-Alto Adige, dove il valore della fecondità è la più elevata dello Stivale: 1,51 figli per coppia.

Al terzo posto, in questa graduatoria, si posiziona la Campania con un valore di 1,33. In queste Regioni, poi, si segnalano anche le madri più giovani in media, con valori dell’età media al parto che sono compresi tra il 31,4 della Sicilia e il 32,1 del Trentino.

In Sicilia fecondità superiore alla media nazionale

Nel Sud Italia, dove si presenta un valore del tasso di fecondità totale pari all’1,26, la Sicilia registra una fecondità superiore alla media nazionale pari a 1,35 figli per donna. Seguono poi Campania e Calabria con 1,33 e 1,28.

Per quanto riguarda il dato sulla fecondità a livello provinciale, sono tre le province siciliane che presentano livelli tra i più elevati del Paese. In Sicilia si fanno più figli a Ragusa, con un tasso di 1,43. Successivamente figurano, quasi appaiate, le città di Palermo con 1,42 e Catania con 1,41.