Lo diciamo già da qualche giorno, la Sicilia ha rallentato pericolosamente sul piano vaccini. Solo pochi giorni fa il commissario Figliuolo aveva lodato l’operato della Sicilia, con 20.000 vaccinazioni al giorno che però dovevano diventare 50.000, per contribuire al raggiungimento del target nazionale delle 500.000 vaccinazioni quotidiane.
Dopo la visita (complice le feste? Ma non si doveva vaccinare h24 festività comprese?) il crollo delle inoculazioni che ha fatto scendere anche la percentuale delle somministrazioni in relazione alle dosi consegnate.
Ormai da qualche giorno aggiorniamo i nostri lettori con il numero di vaccini somministrati giorno per giorno. Ieri, lo ricordiamo, sono state somministrate 13.450 dosi, comunque in risalita, rispetto alle 8.189 di due giorni fa.
La Sicilia si trova al 15° posto nazionale per percentuale di vaccinazioni su numero di vaccini consegnati (80,2%), lontana più di 10 punti dalla prima in classifica, la Valle d’Aosta con 90,8 punti percentuali.
A confermare il trend al ribasso si aggiunge ora l’indice regionale dei vaccini elaborato da YouTrend. YouTrend ha elaborato un indice che sintetizza settimanalmente lo stato della campagna di vaccinazione in ciascuna delle regioni/province autonome, combinando 5 parametri:
– La percentuale di dosi utilizzate sul totale delle dosi ricevute;
– La percentuale di ospiti delle RSA vaccinati;
– La percentuale di soggetti over 80 vaccinati;
– La percentuale di soggetti nella fascia 70-79 anni vaccinati;
– L’accelerazione delle vaccinazioni rispetto alla settimana precedente.
In questa classifica si trova al vertice il Veneto, con 76 punti su 100 (+3 rispetto alla settimana scorsa), secondo i dati settimanali aggiornati a lunedì 5 aprile. Seguono il Lazio (stabile a 73), la provincia autonoma di Trento (a 71, in calo di 9 punti) e la Toscana (a 70, in crescita di 15 punti).
Al fondo della classifica, sotto 50 punti, troviamo la Sicilia a 47, la Sardegna e la Liguria a 46, la Calabria e la Puglia a 45: tutte queste 5, con l’eccezione della Sardegna rimasta stabile, hanno peggiorato il proprio indice rispetto alla settimana scorsa.
Un ulteriore monito, dunque, e una spinta a fare meglio per raggiungere quanto prima l’agognata immunità di gregge.