Lavoro

Sicilia: transazioni in aumento a Catania (+14,%) e Palermo (+11,%)

PALERMO – Aumenta vertiginosamente il numero di ore autorizzate per trattamenti di integrazione salariale (Cigo e Cigs). Infatti, se nel mese di aprile 2018 in Sicilia ammontavano a 722.177, nel corso dello scorso mese sono schizzate a quota 1.523.351, più del doppio (+110,94%). Questo siciliano è stato ben il terzo incremento maggiormente sostenuto: infatti, facciamo seguito solo a Campania (+390,2%) e Toscana (+223,8%).

Questi sono solo alcuni dei dati diffusi dall’Istituto nazionale di previdenza sociale lo scorso 23 maggio. Nei primi quattro mesi dell’anno in corso sono state 3.084.403 le ore complessivamente autorizzate in Sicilia. Di certo, questo incremento non può essere considerato positivo, poiché deriva da un peggioramento della situazione occupazionale e del mercato del lavoro. Infatti, queste prestazioni sono finalizzate a sostituire o integrare la retribuzione e sono destinate ai lavoratori sospesi dal lavoro o che operano con orario ridotto a causa di difficoltà produttive dell’azienda. Questi trattamenti si rivolgono ad operai ed impiegati, mentre sono esclusi per dirigenti, apprendisti e lavoranti a domicilio.

In Sicilia, quasi il totale delle ore autorizzate per i trattamenti di integrazione salariale fa capo alla Cassa integrazione guadagni straordinaria: infatti, si tratta di 1.395.483 ore autorizzate, pari al 91,6% delle ore per trattamenti di integrazione salariale complessivamente erogate. In questo caso, l’incremento appare maggiormente marcato rispetto a quanto già evidenziato: nello specifico si parla del 206,98% di ore autorizzate in più rispetto ad aprile 2018.

L’intervento di Cigs può essere richiesto per ristrutturazione, riorganizzazione e riconversione aziendale, per crisi aziendale di particolare rilevanza sociale e in caso di procedure concorsuali, quali fallimento o liquidazione coatta amministrativa. Il trattamento è destinato ad aziende con in media più di 15 dipendenti nel semestre precedente la richiesta di intervento.

Anche in questo caso “vantiamo” il secondo incremento maggiormente sostenuto in Italia, dopo Campania (597,59%) e Toscana (525,63%). Mentre decrementi abbastanza importanti hanno interessato la Puglia (-73,52%), la Basilicata (-72,09%) e l’Abruzzo (-70,17%).

In Sicilia, il restante 8,4% dei trattamenti di integrazione salariale è costituito dalla cosiddetta Cassa integrazione guadagni ordinaria: infatti, le ore autorizzate ad aprile ammontano a 127.868. In questo caso, si assiste ad un dimezzamento rispetto alle 257.331 ore rilevate ad aprile 2018 (-50,31%). Per questa tipologia di trattamento, l’orientamento generale è volto alla riduzione, con le uniche eccezioni di Campania (+97,85% ), Veneto (+25,27%) e Sardegna (+6,18%).

La Cigo è rivolta alle aziende industriali non edili e alle aziende industriali ed artigiane dell’edilizia che sospendono o riducono l’attività aziendale a causa di eventi temporanei e transitori, come la mancanza di commesse o le avversità atmosferiche. Può essere concessa per tredici settimane, più eventuali proroghe fino a dodici mesi.

In peggioramento anche i dati relativi alle domande di prestazione Naspi (Nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego). Infatti, se nel 2017 le domande erano pari a 161.584, nel 2018 salgono a 174.931 (+8,3%). In proporzione si rilevano più domande in Sicilia che in Lombardia, regione che con una popolazione doppia riceve 245.598 domande. Un valore superiore di domande si osserva anche in Campania (215.254).