Cambia il clima e cambia anche l’agricoltura siciliana. Non più agrumi e ulivi, ma negli ultimi anni è decisamente aumentata la produzione di frutti tropicali. E poi mango, avocado, papaya, persino il caffè. Aumentano cospicuamente le produzioni e in Sicilia c’è chi sta già pensando di ampliare i loro terreni per la coltivazione di caffè: “Si pensa al caffè in Sicilia perché il clima al momento lo permette – dice Paolo Inglese, professore di Arboricoltura Generale – e perché c’è anche una grande richiesta da parte delle aziende, delle torrefazioni.
Si sta iniziando a coltivare anche il caffè ma ovviamente il nostro clima non permetterà di coltivarlo per 12 mesi”. Non è la prima volta che in Sicilia si tenta di produrre un caffè a km 0: già agli inizi del Novecento un gruppo di agronomi dell’orto botanico di Palermo aveva tentato di seminare caffè, ma il progetto si era infranto contro il gelo dell’inverno del 1912, che aveva ucciso tutte le piante. Ora che l’emergenza climatica sta irrimediabilmente tropicalizzando l’agricoltura mediterranea della Sicilia, un caffè Made in Italy non sembra più essere un’utopia.
Ma nell’isola lo “switch” di colture sta interessando sempre più produttori: “Vero – sottolinea il professore Inglese – si coltivano molti avocado, mango, papaya, il nostro clima ormai lo permette e c’è un’altissima richiesta per queste colture. Ma in Sicilia già da anni che si va verso questa direzione, sta cambiando il nostro clima e quindi a sua volta cambia anche la nostra agricoltura”.