Più di un siciliano su tre non ha ancora pensato di fare il vaccino. Forse è eccessivo definirli “no vax”, ma di sicuro queste persone non stanno scalpitando per fare la fila in uno dei tanti hub vaccinali della Sicilia per essere immunizzati.
Alla data di oggi, 20 luglio, sono 1.603.106 i siciliani in età “vaccinabile” (quindi over 12) che non hanno fatto neanche una dose. Il 36,7% del totale. E se per alcuni di loro si può pensare a un “ritardo” più o meno giustificato, per molti di loro viene da pensare che si tratti di una vera e propria presa di posizione No Vax.
Del resto, andando a vedere i dati giornalieri delle vaccinazioni in Sicilia (fonte: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Commissario Straordinario Covid 19 e Ministero della Salute) ci si rende conto come siano sempre meno i residenti nell’Isola che facciano la prima dose.
E così nell’ultima settimana (a partire dal 13 luglio scorso) i cittadini che hanno fatto la prima dose sono stati 6.895 martedì scorso sino a un massimo di 11.400 nella giornata di ieri. Al contrario continuano copiose le inoculazioni delle seconde dosi che variano ogni giorno dalle 38.000 alle oltre 40.000 di giovedì e venerdì.
Ma qual è il profilo del “No Vax” siciliano? Ad oggi, sono i 40-49enni i più indietro nelle vaccinazioni. Solo il 45% di loro ha fatto almeno la prima dose, restano in attesa (di prendere una decisione?) 325.000 appartenenti a questa fascia.
Ancora senza vaccino in Sicilia ci sono 81.028 over 80, 114.440 cittadini nella fascia d’età 70-79 anni, 195.771 della fascia 60-69 anni. E ancora: 294.560 tra i 50 e 59 anni. Dei quarantenni abbiamo già detto. Scendendo più in basso nell’età, non hanno ancora nemmeno una dose di vaccino 286.668 20-29enni e poco più di 300.000 giovani tra i 12 e i 19 anni.
Intanto il Green pass allargato – con il ciclo completo di vaccinazione e non più con una sola dose – dovrebbe entrare in vigore a inizio agosto anche per evitare cambi di colore delle Regioni e mantenere l’Italia bianca almeno fino a metà mese.
Il certificato per immunizzati, guariti dal Covid o ‘tamponati’ negativi entro le 48 ore potrebbe essere obbligatorio anche per i ristoranti al chiuso, ma ci sarà battaglia. Scontato che venga richiesto per stadi, piscine, palestre, concerti e tutte le attività collettive. Questo, secondo le intenzioni del Governo, dovrebbe indurre molti cittadini a vaccinarsi per non restare esclusi dalla “vita sociale”, ma dall’altra parte sembrano profilarsi nuove tensioni sulla falsariga di quanto sta accadendo in Francia in cui ci si ribella a quella che viene definita una “dittatura sanitaria”.
Di sicuro in questo momento, con l’esplosione della variante Delta, la Sicilia è tra le regioni più a rischio di fare un passo indietro e tornare zona gialla (con tutte le nuove restrizioni che ne seguirebbero). In questi giorni si stanno discutendo i nuovi criteri per l'”assegnazione dei colori” legati al rischio.
Si dovrebbe andare in zona gialla se l’occupazione delle terapie intensive sarà superiore al 5% dei posti letto a disposizione e se quella dei reparti ordinari supererà il 10%.
Secondo gli ultimi dati della Protezione Civile (19 luglio), risultano occupati 22 posti letto su 643 nelle terapie intensive degli ospedali siciliani (3,4%).
La Sicilia supererebbe la soglia del 5% qualora i ricoverati superassero quota 32. Ad oggi dunque siamo “distanti” dal ritorno in zona gialla (secondo i probabili nuovi criteri di classificazione) di 10 nuovi ricoverati.
Per evitare questo scenario (drammatico per l’economia e tutta la società civile) resta solo la strada della vaccinazione.