Cronaca

Sicilia zona arancione, a Palermo strade piene ma negozi vuoti

Palermo, così come tutta la Sicilia, si è risvegliata oggi in zona arancione, dopo due settimane in “rosso”, con restrizioni meno pesanti nella gestione dell’epidemia di coronavirus.

Se in strada la gente non mancava (in aumento rispetto ai giorni precedenti), anche se non c’erano folle o assembramenti, pochi clienti invece nei negozi, complice con molta probabilità anche il fatto che era lunedì mattina.

IL FINE SETTIMANA

Sott’occhio sarà soprattutto il fine settimana, e già le preoccupazioni ci sono tutte, nonostante gli appelli e le ordinanze anti assembramento di molti sindaci. Qualche “antipasto” lo si è visto ieri a Milano e Roma, per non parlare della “movida bolognese”, e la Lombardia e il Lazio erano ancora in “arancione”.

Cosa che non è sfuggita ai membri del Cts e al ministro Speranza, che hanno fatto chiarezza che la zona gialla “non è un liberi tutti”, e c’è stata anche una polemica con i sindaci che è andata avanti anche oggi, con un ulteriore botte e risposta.

“BASTA DARE LA COLPA A NOI”

“Basta con il tiro al bersaglio sui sindaci, il Cts pensi a fare la sua parte. Dare la colpa ai sindaci sta diventando il nuovo sport nazionale”, afferma il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro.

“Miozzo, che ci accusa di immobilismo di fronte agli assembramenti nelle città, sembra impegnato in un disperato tentativo di allontanare da sé le responsabilità e addossarle sugli obiettivi più facili, quelli che per natura e per senso del proprio dovere, sono abituati a esporsi in prima persona, sempre”, sottolinea Decaro.

LA RISPOSTA DI MIOZZO

“Io non ho contestato i sindaci, ho fatto un appello affinché aiutino il sistema per controllare il territorio utilizzando tutte le risorse disponibili ed evitare gli assembramenti.

Non era assolutamente mia intenzione contestare la capacità, la funzione, la competenza dei sindaci”, ha risposto il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, ribadendo che non c’era da parte sua “alcuna intenzione di addossare ai sindaci responsabilità diverse da quelle che hanno”.

Il suo, aggiunge “era un accorato appello perché le immagini che abbiamo visto sabato scorso sono di una estrema grande preoccupazione”.