La Sifus Confali torna ad agire contro la sempre più evidente e preoccupante crisi climatica in Sicilia, aggravata da una situazione di siccità strutturale e alla carenza di organico dei Consorzi di Bonifica nonostante l’evidente stato di emergenza.
L’organizzazione sindacale ha scritto alle 9 Prefetture territoriali, alla Regione Siciliana e all’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino per chiedere un’azione immediata dalle autorità. “Siamo in uno stato d’emergenza, come se fosse una guerra metaforica e vanno prese misure che siano adatte a tale condizione”, ha detto il segretario regionale Ernesto Abate, che ha inviato al QdS una copia della lettera.
Lo scorso 6 febbraio, a Palazzo d’Orléans si è insediata l’Unità di crisi, incaricata dalla Regione Siciliana “di individuare possibili interventi strutturali da eseguire con urgenza per fronteggiare la carenza idrica, salvaguardare gli allevamenti zootecnici e le produzioni delle aziende agricole garantendo sufficienti volumi d’acqua”. Per il presidente della Regione Schifani contro l’emergenza siccità servono “interventi strutturali“, soprattutto per rispondere al mondo dell’agricoltura, centrale per l’economia siciliana.
I Consorzi di Bonifica hanno seguito passo dopo passo le azioni intraprese, ottenendo importanti vittorie come le misure approvate nella Finanziaria e i provvedimenti sul turnover. Tuttavia, il Sifus non può non constatare che – al momento – “non si ravvisa alcun tipo di programmazione sulle tempistiche di assunzione e rientro al lavoro del personale operaio a tempo determinato dei Consorzi di Bonifica mandatari senza rappresentanza, né tantomeno sulla programmazione delle attività lavorative propedeutiche al contenimento delle perdite delle risorse idriche ed irrigue e gestione delle infrastrutture”.
Nella lettera sulla crisi climatica in Sicilia, il Sifus chiede “l’immissione di tutto il personale operaio dei Consorzi di Bonifica, Esa e Forestali e il rientro di tutto il personale dipendente oggi in comando in Enti terzi”. “In stato d’emergenza servono misure adeguate, soprattutto per il personale e per le infrastrutture“, ribadisce Abate.
I dati sui volumi d’acqua negli invasi siciliani mostrano – spiega il Sifus – “il totale svuotamento, l’inesistente e/o esigua disponibilità di acqua”. A questo problema si aggiunge la carenza di organico per i Consorzi di Bonifica e il potenziale peggioramento della situazione climatica con l’arrivo dell’estate. Per questo il Sifus chiede risposte e interventi immediati, soprattutto a tutela della forza lavoro che – tra le varie ed enormi difficoltà – cerca di mandare avanti il settore dell’agricoltura in Sicilia.
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