PALERMO – Le rivendicazioni dei sindaci del Distretto Sanitario 35 sull’ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana saranno oggetto di valutazione del Governo regionale e dal ministero della Salute.
Questo è quanto hanno ottenuto i sindaci delle Madonie dal direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale, Daniela Faraoni, al termine della Conferenza per l’approvazione dell’Atto aziendale che si è tenuta nei giorni scorsi a Villa Niscemi.
Un’opportunità conquistata dai primi cittadini di Alimena, Blufi, Bompietro, Castellana Sicula, Gangi, Geraci Siculo, Petralia Sottana, Petralia Soprana e Polizzi Generosa che, in un primo momento, si erano visti chiudere le porte senza avere la possibilità di rappresentare le esigenze del territorio madonita. Dopo una lunga trattativa, infatti, il direttore generale ha acquisito agli atti le rivendicazioni dei primi cittadini per inviarle all’assessorato regionale e al ministero della Sanità.
“Una soluzione che non fa gioire nessuno – hanno scritto in una nota i sindaci – ma che potrebbe diventare un’occasione considerato che l’argomento è stato spostato sui tavoli politici che sono quelli che devono dare risposte ai cittadini”.
I temi sollevati dai sindaci riguardano il mancato funzionamento dell’aggregazione della Uos Pronto soccorso di Petralia Sottana alla Uoc di Termini Imerese, la mancata possibilità della ginecologia di garantire le emergenze-urgenze h24 e la scomparsa delle Uos Farmacia e Laboratorio analisi dal presidio madonita.
Una migliore funzionalità dei reparti
vista anche la situazione del personale
PALERMO – I sindaci delle Madonie rivendicano il “ripristino dell’aggregazione del Uos Pronto soccorso alla Uoc Medicina generale di Petralia Sottana, come è stata in precedenza, che permetterebbe una migliore funzionalità della stessa vista la carenza di personale (cinque unità medici) che limita i turni di pronta disponibilità diurni, notturni e per i trasferimenti in altri nosocomi”.
“Inoltre – hanno aggiunto – le due Uo del Madonna dell’Alto essendo state aggregate, negli anni, si sono ‘interscambiate’ sia i dirigenti medici che gli infermieri ottenendo una sinergia lavorativa che ha permesso di offrire un migliore servizio all’utenza. Dal 2015 si è registrata la completa omogeneità dei percorsi assistenziali e la completa assenza di conflitti tra il personale”.
“Si ricorda infine – hanno concluso i primi cittadini – che a oggi tutte le Uo (Ginecologia, Pediatria, Chirurgia, Laboratorio Analisi, Radiologia e Farmacia) che sono state aggregate alla Direzione delle Uoc di Termini Imerese hanno progressivamente ridotto la loro attività produttiva alle sole attività ambulatoriali, perdendo posti letto (Ginecologia e Pediatria) e anche personale”.