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Siracusa, al via i corsi di formazione di Confindustria

In considerazione del successo registrato dal primo progetto, è stato siglato un nuovo accordo tra il presidente della sezione imprese metalmeccaniche di Confindustria Siracusa Giovanni Musso e i rappresentanti delle federazioni provinciali di Fim, Fiom e Uilm, rispettivamente Angelo Sardella, Antonio Recano e Santo Genovese, per dar vita, sempre utilizzando gli strumenti di Fondimpresa, a due nuovi corsi di formazione per dieci saldatori e dieci meccanici industriali. I corsi prenderanno il via nel mese di Marzo.

Il partenariato vede coinvolte le aziende metalmeccaniche, il Consorzio Conformis con i consulenti Linda Gerardi e Sebastiano Bongiovanni per la progettazione e gestione del Piano formativo, la scuola di Saldatura Italforma che si avvarrà della successiva certificazione dell’Istituto Italiano della Saldatura.       

Grande soddisfazione ha espresso il presidente della sezione imprese metalmeccaniche di Confindustria Siracusa,  Giovanni Musso, auspicando un coinvolgimento diretto di altre imprese del territorio che potranno beneficiare dell’esperienza acquisita. “In un momento di grande difficoltà per le imprese come quello che stiamo vivendo, è a mio avviso essenziale potenziare il capitale umano tramite interventi di formazione mirata – ha detto Musso – solo in questo modo riusciremo a mantenere la nostra competitività e a sostenere il tessuto imprenditoriale del territorio”. “Più competenza significa inevitabilmente più competitività e più occupazione. Mi auguro ci siano risorse finanziarie aggiuntive di sostegno alle imprese riguardo la formazione professionale – conclude Giovanni Musso – ma occorre soprattutto semplificare le procedure amministrative e ragionare su alcuni limiti alla flessibilità in ingresso che frenano ancora la partecipazione delle imprese in questi progetti”.

Soddisfatti anche i sindacati Fim, Fiom e Uilm, attraverso i rappresentanti provinciali Angelo Sardella, Antonio Recano e Santo Genovese, che ritengono “la formazione uno di pilastri centrali dello sviluppo economico, in questo particolare e complicato momento storico occorre sviluppare un nuovo modello di crescita per promuovere una trasformazione del sistema produttivo che favorisca la crescita di lavoratori con qualifiche professionali medio-alte, in grado di tenere agganciate le competenze alle esigenze delle imprese – hanno detto i tre rappresentanti dei sindacati metalmeccanici – per avere una maggiore spinta propulsiva per la produzione, per l’occupazione e dunque per il territorio”.