SIRACUSA – Previsti interventi di riqualificazione energetica per dieci tra i più importanti parchi archeologici, musei ed edifici storici della provincia aretusea. Infatti la Regione Siciliana ha stipulato un innovativo contratto di “project financing” con l’azienda Gemmo Spa che si è aggiudicata la procedura di evidenza pubblica europea gestita dal dipartimento regionale dell’Energia.
L’iniziativa è stata illustrata a Palermo, presso Palazzo Orléans, dal presidente della Regione, Nello Musumeci, dall’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri, e dall’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Alberto Samonà. Presenti anche il direttore del dipartimento regionale dell’Energia, Antonio Martini, l’esperto per l’energia della Regione, Roberto Sannasardo, e l’amministratore delegato di Gemmo Spa, Giuseppe Tomarchio. I lavori di ammodernamento ed efficientamento energetico riguarderanno 91 siti in tutta la Regione di cui 10 nella nostra provincia. Per la precisione si tratta della Neapolis di Siracusa, del Museo Archeologico Paolo Orsi, del Castello Eurialo, di Palazzo Bellomo, della Soprintendenza di Siracusa, del Museo Archeologico di Lentini, della Villa del Tellaro nel territorio di Noto, dell’Area archeologica e dell’Antiquarium di Megara Hyblaea nel territorio di Augusta, dell’Area archeologica Akrai e del Museo regionale Antonio Uccello a Palazzolo Acreide.
Gli interventi, nello specifico, riguarderanno la riqualificazione dei sistemi di climatizzazione e di illuminazione (“relamping”), l’installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e di sistemi avanzati di automazione e controllo, attività di conduzione, manutenzione e monitoraggio.
Il contratto di cosiddetto “shared savings” (risparmi condivisi) tra Regione e concessionaria avrà una durata di 30 anni. Dopo una prima fase di esecuzione dei lavori nei singoli siti coinvolti, specificata da un dettagliato crono-programma con scadenze differenziate sino al 30 giugno 2023, l’azienda gestirà gli impianti per 28 anni, curandone anche la manutenzione ordinaria.
Complessivamente è prevista una spesa di 20 milioni e 66 mila euro, sostenuta per 10 milioni e 233 mila euro dalla società privata e per 9 milioni e 832 mila euro dalla Regione, con le risorse Po Fesr 2014/2020 – Azione 4.1.1.
Alla concessionaria è riconosciuto un corrispettivo correlato all’entità dei risparmi energetici ottenuti, per un tetto massimo annuale di circa un milione di euro, pari al 90 per cento del risparmio previsto rispetto all’attuale spesa per la fornitura di energia elettrica di tutti i beni oggetto di intervento.
Nel caso in cui i risultati raggiunti siano superiori a quanto previsto nel contratto, l’ulteriore risparmio sarà suddiviso tra Regione e concessionaria nella misura, rispettivamente, del 21 e del 79 per cento. A regime, oltre al risparmio del 25 per cento sui consumi energetici, il progetto consentirà di cedere il 5 per cento di energia “verde” alla rete.
“Un’iniziativa innovativa – ha detto il presidente Musumeci – che il governo regionale ha voluto avviare due anni fa e che rappresenta una perfetta intesa tra pubblico e privato. Sono orgoglioso che dalla nostra Regione, che ha autonomia assoluta in materia di beni culturali, parta un progetto moderno e allineato alle direttive dell’Ue, unico in Italia e in tutta Europa”.