Ottocento metri quadrati ricoperti di specchi calpestabili, una nuova temporanea pavimentazione per la Sala Ipostila del Castello Maniace, dove si moltiplicano le immagini delle volte a crociera, delle colonne in pietra luminosa, della sobria architettura normanna.
“Passi”, l’ installazione itinerante di Alfredo Pirri, giunge per la prima volta in Sicilia, dal 17 maggio al 31 dicembre, operando un’affascinante trasformazione di un monumento millenario grazie alla forza concettuale e al potere visionario dell’arte contemporanea. Si tratta della più grande edizione dell’opera realizzata fin qui in uno spazio chiuso, seconda solo a quella a cielo aperto pensata per il Foro di Cesare.
Per questo debutto in Sicilia, nell’affascinante corrispondenza tra lo specchio del mare che circonda il castello e il piano specchiante all’interno della Sala Ipostila, l’installazione trova un modo per ridisegnare l’ambiente, realizzando una perfetta sintesi tra architettura e natura, tra storia e arte contemporanea.
Il pubblico camminando sopra alla superficie – calpestabile in sicurezza grazie al tipo di materiale utilizzato – diventa protagonista di una performance collettiva frantumando gli specchi.
Sul pavimento in frantumi “galleggiano”, come testimonianze emerse dagli abissi, alcuni reperti provenienti dal Museo archeologico “Paolo Orsi” di Siracusa, in dialogo con le sfere colorate realizzate dall’artista stesso: sono pesanti “proiettili” in pietra di antiche catapulte, che diventano qui oggetti misteriosi, metafisici, dal forte valore simbolico e formale.
Sono esposti poi in una seconda sala, incentrata sull’aspetto grafico e progettuale del lavoro, frammenti di capitelli ritrovati in loco, memorie storico-architettoniche accostate ad altre opere di Pirri: due nuovi disegni e una maquette di specchi dedicati al Maniace, insieme a una serie di acquerelli recenti.
L’arrivo di Passi al Maniace, da un’idea della curatrice Helga Marsala, è stato possibile grazie a ADITUS, concessionaria per i servizi aggiuntivi della Regione Siciliana per i principali siti archeologici e culturali della Sicilia orientale: in stretta collaborazione con la Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Siracusa, Aditus ha prodotto e realizzato l’installazione che all’interno dello storico edificio dà vita a una radicale trasformazione, tra suggestioni di tipo estetico e simbolico, in una moltiplicazione di luce, spazio, linee, forme; il soffitto e le pareti, sdoppiandosi e frammentandosi sullo specchio, destinato a infrangersi sotto il peso di migliaia di passi, producono immagini nuove, dilatate, plurali, irregolari.