SIRACUSA – Presso il salone della Camera di Commercio di Siracusa si è svolto un incontro tra la Consulta delle associazioni di Categoria della Provincia e la deputazione regionale e nazionale aretusea. L’argomento al centro dell’incontro è stato quello della riforma delle Camere di Commercio che rischia, in assenza di alcune importanti modifiche da apportare in sede di conversione, di penalizzare fortemente il territorio.
Difatti nell’iter, in corso di svolgimento, di riforma della Camere di Commercio, quella di Catania, Siracusa e Ragusa, che ha già proceduto all’accorpamento, rischia di rimanere grandemente penalizzata rispetto a quelle che non hanno ancora ultimato detto passaggio.
I componenti della Consulta hanno consegnato ai deputati presenti un documento nel quale si chiede di apportare delle modifiche al decreto-legge n. 104 del 2020 (decreto Agosto), attualmente in trattazione presso la V Commissione bilancio del Senato.
Al centro delle preoccupazioni della Consulta delle Associazioni di Categoria, in particolar modo, figura l’esclusione delle Camere di Commercio già accorpate dalle misure volte a potenziarne il ruolo e a garantirne la rappresentatività territoriale.
Infatti, in caso di approvazione del decreto-legge, la Camera di Commercio di Catania Ragusa e Siracusa verrebbe esclusa, così, come previsto dall’articolo 61, che recita: “Le Camere di Commercio, industria, artigianato e agricoltura sono quelle individuate dal decreto del Ministro dello sviluppo economico 16 febbraio 2018, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 57 del 9 marzo 2018. Per le camere di commercio di cui all’allegato B) del suddetto decreto sono sedi delle camere di commercio le sedi legali e tutte le altre sedi delle camere di commercio accorpate”.
Parimenti non riguarderebbe le Camere di Commercio già accorpate la previsione secondo cui “Le Giunte delle Camere di Commercio, costituite a seguito di processi di accorpamento conclusi dopo la data di entrata in vigore della presente disposizione, nominano tra i propri membri uno o più vice presidenti al fine di garantire la rappresentanza equilibrata delle circoscrizioni territoriali coinvolte nei medesimi processi di accorpamento”.
Per la Consulta, invece, è necessario poter nominare i vice presidenti che rappresentino i singoli territori rappresentati all’interno delle Camere di Commercio accorpate. Secondo le associazioni che compongono la Consulta vanno adeguatamente corretti, in fase di conversione del decreto, i suddetti aspetti ed altri, fra cui quelli legati alla riduzione del numero dei consiglieri.
Al termine dell’incontro il coordinatore della Consulta, Enzo Rindinella, ha dichiarato: “La deputazione siracusana ha garantito un impegno trasversale per difendere gli interessi del territorio e non solo. Un elemento che va messo in evidenza e che rappresenta motivo di soddisfazione. L’auspicio è che le nostre ragioni vengano comprese. Il modus operandi è certamente il migliore possibile”.
Le associazioni di categoria dovrebbero essere convocate a Palermo, la prossima settimana, per un’audizione presso la Commissione Regionale per le Attività Produttive.