SIRACUSA – Il Comune di Siracusa ha aderito a due importanti iniziative nazionali di sensibilizzazione su altrettante tematiche sociali.
Nel corso dell’ultima seduta che si è tenuta, la Giunta comunale ha aderito al “Manifesto della comunicazione non ostile” e a “Posto occupato” campagna contro la violenza sulle donne. Il “Manifesto della comunicazione non ostile” è stato elaborato dall’associazione triestina “Parole O Stili”, con la collaborazione di ben 300 professionisti uniti dalla volontà di rendere la rete un luogo meno violento. È vero che i social media sono luoghi virtuali, ma è vero che le persone che vi si incontrano sono reali, e che le conseguenze sono reali.
Il Manifesto promuove la diffusione di 10 principi che si prefiggono l’obiettivo di contrastare l’odio nella rete e di sostenere un uso consapevole del linguaggio sia da parte degli utenti che da parte di chi ricopre un ruolo politico o istituzionale.
I dieci principi sono i seguenti: 1) Virtuale è reale; 2) Si è ciò che si comunica; 3) Le parole danno forma al pensiero; 4) Prima di parlare bisogna ascoltare; 5) Le parole sono un ponte; 6) Le parole hanno conseguenze; 7) Condividere è una responsabilità; 8) Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare; 9) Gli insulti non sono argomenti; 10) Anche il silenzio comunica.
Il “Manifesto della comunicazione non ostile”, che è stato tradotto in 30 lingue e declinato in sette ambiti (politica, Pubblica amministrazione, sport, educazione, infanzia, aziende e scienza), ha ricevuto due medaglie del Presidente della Repubblica e svariati altri premi.
“L’adesione al Manifesto da parte di Città metropolitane come Roma e Milano, di tanti Comuni grandi e piccoli, di prestigiose Università quali la Luiss, la Lumsa e la Cattolica, testimonia l’enorme attenzione verso questa problematica – ha commentato il primo cittadino, Francesco Italia, – . Il progetto è un’occasione per definire lo stile con cui si sta sul web, per responsabilizzare gli utenti a scegliere con cura le parole partendo dal presupposto che i social, pur essendo luoghi virtuali sono anche un posto dove si incontrano persone reali”.
L’altra iniziativa a cui ha aderito il Comune aretuseo è “Posto occupato”, campagna che si prefigge di sensibilizzare contro la violenza sulle donne. Detta iniziativa è stata ideata da Maria Andaloro, editore della rivista “La grande testata”, e prevede che in ogni luogo dove si svolge vita sociale un “posto” sia simbolicamente occupato da una locandina che richiami l’attenzione sulla campagna.
L’Amministrazione comunale aretusea ha individuato ben 4 posti, rispettivamente nell’Aula consiliare, in Sala Giunta, al Salone Borsellino e in Sala Verde, che saranno appunto lasciati liberi.
“Un tema di grandissima attualità – ha dichiarato il sindaco Italia – rispetto al quale c’è ancora molto da fare. Può sembrare incredibile ma nel terzo millennio, anche in Italia, ogni anno si registra un numero elevatissimo di femminicidi. Una sedia simbolicamente occupata da una locandina ricorderà a tutti noi che lì, se non fossero state uccise, potevano esserci delle donne, delle Amministratrici, dei pubblici funzionari o semplici cittadine partecipi della vita sociale della città”.