Siracusa

Siracusa, lavori di manutenzione alla Lukoil

A partire da giorno 15 ottobre gli impianti della Lukoil, siti nella zona industriale di Priolo, sono stati spenti per effettuare lavori di manutenzione, controllo e modifiche per ottimizzare la produzione ed ottemperare a scadenze e adempimenti di legge programmati e non rinviabili.

Detti lavori avranno la durata di due mesi per un investimento di 170 milioni di euro. I circoli di Legambiente Augusta, Priolo, Melilli e Siracusa hanno inviato una missiva ai sindaci del quadrilatero industriale, alla Regione Siciliana, all’Arpa, all’Asp e al Prefetto per chiedere, che durante la fermata degli impianti della Lukoil, vengano garantite le condizioni di lavoro degli addetti, la sicurezza generale e le componenti ambientali.

“È certamente un fatto positivo per i lavoratori e per tutti i cittadini – scrivono i circoli di Legambiente – che si facciano i lavori di manutenzione e di messa a punto di impianti industriali molto grandi e complessi per mantenerli efficienti ma non dobbiamo sottovalutare che si tratta di stabilimenti a rischio di incidente rilevante inseriti in un’area ad elevato rischio di crisi ambientale, oltre che Sito di Interesse Nazionale (Sin) ai fini della bonifica.

Com’è noto le fermate degli impianti, i lavori di manutenzione ed il successivo riavvio degli stessi rappresentano momenti particolarmente delicati e critici perché da essi possono scaturire incidenti di grande portata con conseguenze gravi per tutti”.

“La popolazione dell’area industriale – proseguono gli ambientalisti – lo sa bene per averlo sperimentato sulla propria pelle ed averne spesso pagato le conseguenze in termini di rischi e di danni alla salute e sa pure che fermata e riavvio quasi sempre comportano, per emissioni di fumi e fiamme dai camini e dalle torce di stabilimento. Emissioni che frequentemente si accompagnano a rumori molto fastidiosi.

Il primo obbiettivo, in tutte le fasi della fermata, della manutenzione e del riavvio, è quindi garantire sicurezza e ambiente e non deve mai essere il risparmio di alcuni giorni o ore di tempo a scapito delle condizioni di lavoro degli addetti, della sicurezza generale e delle componenti ambientali. È poi di fondamentale importanza che tutte queste operazioni, ed in particolare quella del riavvio, avvengano senza le insopportabili e prolungate emissioni di nubi di fumo nero e/o rumori altrettanto molesti. Non può essere accettato il fatto che per tagliare le spese si scarichino sulla collettività inquinamento e rischio”.

Per concludere, Legambiente chiede alle aziende del polo petrolchimico di “Non guardare ai crono-programmi fatti sulla base del massimo risparmio. Piuttosto che vengano realizzati programmi basati sulla massima sicurezza”.

A Confindustria, all’Ispettorato del Lavoro, all’Azienda sanitaria Asl 8 ed ai sindacati chiede di “Rendersi parte attiva per verificare che i lavoratori siano veramente edotti sulle norme di sicurezza e che esse siano applicate, comprese quelle sulla qualità degli ambienti di lavoro – senza sconti e senza deroghe”.

Agli enti pubblici di controllo (Arpa, Asp, Libero consorzio comunale di Siracusa, Comuni) di “Vigilare affinché siano adottate tutte le misure per evitare il comodo ricorso allo scarico in torcia. Non siano quindi permesse scorciatoie che consentano di immettere in ambiente sostanze inquinanti, tossiche e cancerogene”.