“No al prestito del Seppellimento di Santa Lucia del Caravaggio al Mart (Museo di arte moderna e contemporanea) di Rovereto”.
Lo ribadisce con forza il Patto Civico per Caravaggio, di cui fanno parte sei Associazioni (Amici del Caravaggio, BCSicilia Regionale, Dracma, Italia Nostra Sicilia, Ortigia Sostenibile, SiciliAntica), attraverso una nota in cui si elencano i motivi per cui il prestito non si deve fare.
“In primo luogo – scrive il Patto Civico – la richiesta è priva di linearità concettuale. Non si può chiedere in prestito un capolavoro della pittura del Seicento e motivarne lo spostamento all’altro capo dell’Italia con l’esigenza di un urgente restauro, giudicato peraltro non necessario proprio dalle valutazioni scientifiche svolte dai tecnici dell’Istituto Centrale per il Restauro”. “Parimenti – prosegue la nota – una richiesta di prestito non può essere motivata dal fatto che si debba rimuovere un dipinto, per liberarne un altro da esso coperto, spostandolo dalla sua sede espositiva attuale. Ad operare il trasferimento del dipinto nella sua sede naturale, la Basilica del Sepolcro di Santa Lucia extra moenia, avrebbe dovuto provvedere il Fondo Edifici di Culto (Fec), che, fin quando non saranno chiariti i termini della proprietà, più volte sollevati dalla Curia Arcivescovile di Siracusa, ha la responsabilità diretta sulla Badia, sulla Basilica e quanto in esse contenuto. È interesse di tutti riportare il dipinto nella sua sede originaria ma ogni cosa deve avvenire con la massima sicurezza che richiede un progetto di restauro, l’impegno economico del Fec, la sorveglianza della Soprintendenza”.
Nella nota si fa anche notare che: “Il Seppellimento di Santa Lucia non è “solo” un’opera d’arte; è ancor più una icona di fede, intorno alla quale, nell’arco di oltre 400 anni, si sono radicati i saldi principi della devozione a Santa Lucia. L’opera, commissionata e pagata dal Senato cittadino nel 1608, sostituiva le sue spoglie, che la città aretusea non è mai riuscita ad ottenere. La Curia, dopo che è venuta meno l’esigenza del restauro, ha espresso parere contrario allo spostamento dell’opera da Siracusa”.
Il Patto Civico è contrario alla realizzazione di un duplicato del quadro: “Il Seppellimento di Santa Lucia avrà un suo doppio, con le conseguenze che ciò può causare. La Chiesa di Santa Lucia la Badia, prima del Covid 19, accoglieva ogni giorno fino a tremila visitatori. Si può ben comprendere il valore in termini turistici per Siracusa dell’esposizione di un’opera che mantiene la sua sublime unicità. In passato, come icona devozionale, ne furono realizzate diverse riproduzioni, ma si trattava di copie evidenti, di minori dimensioni, che non ledevano l’unicità dell’opera caravaggesca, anzi ne ampliavano e ramificano il messaggio, diffondendo il culto della Sepoltura di Lucia”.
In conclusione il Patto Civico lancia un appello alla Prefettura affinché “Faccia valere le osservazioni e il parere negativo della Curia, ascoltando le tesi delle associazioni costituitesi in Patto Civico” e alla Soprintendenza affinché “Distingua la manutenzione dell’opera dalla richiesta di prestito e faccia lo sforzo di far giungere a Siracusa sia i tecnici del restauro e sia la strumentazione utile. Se servissero fondi la città e il territorio, nelle varie espressioni imprenditoriali, consortili e associative, sono pronte ad intervenire”.
Anche il sindaco Francesco Italia si schiera con coloro che si oppongono al prestito della tela del Caravaggio. Il primo cittadino, che fino a questo momento non aveva espresso esplicitamente il suo pensiero, ha espresso il proprio no in occasione della programmata riunione in Prefettura. “Rivogliamo il quadro entro il giorno dei festeggimaneti di Santa Lucia a adicembre e la Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro deve essere messa in condizioni di ricere il quadro”.
Luigi Solarino