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Siria, attacco aereo Usa, diciassette combattenti morti

Almeno diciassette combattenti pro-Iran sono stati uccisi in seguito all’attacco aereo Usa in Siria, il primo da quando si è insediato Joe Biden, contro una struttura legata a una milizia filo iraniana. L’attacco è stata la risposta a diversi attacchi missilistici contro le forze americane in Iraq, come hanno riferito fonti del Pentagono.

La notizia è stata confermata dall’Osservatorio siriano sui Diritti dell’Uomo.

“Gli attacchi – ha detto il direttore dell’Osservatorio, Rami Abdel Rahmane -hanno distrutto tre camion di munizioni e ci sono molti morti. Secondo un primo bilancio sono rimasti uccisi almeno diciassette combattenti, tutti di Hachd al-Chaabi”.

“Siamo fiduciosi sull’obiettivo che abbiamo attaccato, siamo convinti che era usato dalla stessa milizia sciita che ha condotto gli attacchi” contro basi Usa in Iraq, ha detto il portavoce del Pentagono John F. Kirby.

Secondo il Portavoce gli attacchi hanno distrutto varie strutture localizzate a un punto di controllo alla frontiera usate da una serie di gruppi di militanti sostenuti dall’Iran, inclusi Kait’ib Hezbollah e Kait’ib Sayyid al-Shuhada. Kirby ha parlato di una risposta militare proporzionata condotta insieme a misure diplomatiche, compresa la consultazione con i partner della coalizione.

Gli attacchi alle basi americane in Iraq sono stati lanciati sullo sfondo della possibile ripresa dei negoziati sul nucleare tra Teheran, gli europei e gli Usa.

Secondo alcuni analisti erano un modo di testare la reazione di Biden, che non ha esitato a rispondere ma in modo chirurgico.