Comunicazione aziendale
Si leggeva da qualche parte “Annunziata saluta la Sicilia Orientale lasciando in eredità investimenti per 350 milioni di €”.
È vero, e in tale ipotesi gli operatori portuali esprimono il loro compiacimento anche se, nonostante la sincerità e la voglia di fare del Presidente Annunziata, non sappiamo se e quando saranno disposti i progetti delle opere infrastrutturali ipotizzate nei porti di Catania e Augusta e se seguiranno le direzioni di mercato.
Secondo il parere di molti operatori e utenti dello scalo Etneo che hanno una conoscenza diretta dell’economia portuale, sarebbe stato più opportuno, nelle more dell’intreccio dei formalismi istituzionali, intervenire immediatamente sulle strutture che presentano condizioni di emergenza e disagio operativo, ovvero su quelle che costituiscono, al momento, la vera economia territoriale:
– La nuova Darsena Polifunzionale, costata quasi 100 milioni di €, inaugurata ed entrata in attività nel 2015, è “crollata” dopo qualche anno, col risultato che il traffico dei rotabili è ritornato in gran parte sugli approdi storici delle vecchie banchine determinando nei primi giorni della settimana e durante gli orari di punta il blocco quasi totale della viabilità portuale a causa del passaggio disordinato di centinaia di automezzi. Eppure, a parere dei tecnici dell’Ente, basterebbe qualche decina di milioni di € per riportare tale struttura in condizioni di totale operatività;
– I piani operativi dell’Ente riportano da oltre 10 anni le linee guida dell’allargamento/allungamento/dragaggio della banchina 6 con il pennello del porto peschereccio per consentire la disponibilità di ulteriori spazi operativi e, in particolare, l’ormeggio di navi della lunghezza di oltre 170 m con pescaggi fino a -10 m destinate all’import/export di cereali alla rinfusa.
Su tale banchina persiste ancora l’impianto Silos per cereali della capacità di circa 60 mila Mc, unica struttura di questo genere rimasta in Sicilia.
Frattanto i carichi dei cereali trasportati/destinati a bordo delle navi aventi le dimensioni citate vengono regolarmente dirottate sul porto di Pozzallo che dispone di una sola banchina di circa 600 m e pescaggio fino a -10 m.
Nonostante il perdurare di alcune involontarie distrazioni Istituzionali, gli operatori e gli utenti dello scalo Etneo confidano sulla validità delle capacità professionali e produttive degli organismi preposti allo sviluppo degli scali di Catania e Augusta.