PALERMO – Nemmeno quattro milioni di euro: a tanto ammontano le risorse destinate al sostegno dei processi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese e, di conseguenza, all’export finanziati dalla Regione Sicilia e da fondi europei. Secondo i dati contenuti all’interno del rapporto “L’Italia nell’economia internazionale”, diffuso dall’Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), la Sicilia nel 2018 ha investito 3,9 milioni di euro per l’internazionalizzazione (appena il 3,5% dei 112 milioni di euro complessivamente investiti dalle venti regioni italiane), un milione di euro in meno rispetto ai 4,8 del 2017.
Anche in questo ambito, come in molti altri, le regioni meridionali totalizzano i risultati più deludenti: infatti, nel Mezzogiorno si concentra un quarto degli investimenti (29,9 milioni di euro), con valori prossimi allo zero in Abruzzo (0,1 milioni di euro) e Basilicata (0,2 milioni di euro) e pari proprio a zero in Molise. Mentre un risultato inaspettato è quello totalizzato dalla Calabria, regione che con 8,5 milioni di euro investiti per l’internazionalizzazione ha ampiamente superato la Lombardia (7,5 milioni di euro).
Grandi numeri hanno caratterizzato anche l’attività di promozione svolta dalle regioni Emilia Romagna (ben 20,1 milioni di euro, rispetto ai 4,3 milioni di euro investiti appena un anno prima) e Trentino Alto Adige (14,4 milioni di euro). Mentre la regione Veneto (2 milioni di euro) ha inciso in minor misura sull’attività di sostegno. A livello nazionale, tra il 2017 e il 2018 è aumentato abbondantemente il peso complessivo dei contributi regionali, passati da 83,2 milioni di euro a 112 milioni di euro.
Nelle Regioni dell’Italia centrale la spesa è cresciuta moderatamente, passando dai 28,9 milioni di euro ai 29,7 milioni di euro nel 2018, con il contributo importante della Regione Lazio (12,1 milioni di euro la spesa nel 2018, contro i 6,9 milioni del 2017) e delle Marche (da 0,9 milioni nel 2017 a 2,8 nel 2018), mentre in diminuzione appare il dato della Regione Toscana che tuttavia, con una spesa di 12,9 milioni di euro (19,5 nel 2017), ha mantenuto un’elevata incidenza sul totale nazionale. L’insieme delle risorse spese ha interessato complessivamente più di diecimila imprese su tutto il territorio nazionale
I fondi spesi sono serviti ad integrare le politiche regionali di internazionalizzazione con le strategie a favore dell’innovazione (Smart specialization strategy), rafforzando la competitività dei sistemi produttivi e sfruttando le opportunità offerte dall’economia digitale. L’attività messa a punto dalla nostra regione ha continuato a sostenere la realizzazione di attività di servizi a supporto delle politiche di internazionalizzazione e di promozione sui mercati esteri in una logica integrata e di sistema, che coinvolge più filiere e settori produttivi in paesi identificati. Purtroppo, però, in Sicilia non è stato speso nemmeno un euro per la partecipazione delle piccole e medie imprese alle fiere, ambito su cui hanno puntato molto Trentino Alto Adige e Toscana (rispettivamente con 9 e 8,9 milioni di euro) e per seminari e workshop.