Michelle Houellebecq, pseudonimo Michel Thomas, è l’autore del romanzo di fantapolitica “Sottomissione”. Pubblicato nel 2015, ipotizza che alle elezioni del 2022, le urne avrebbero dato alla Francia il suo primo presidente islamico, il quale appena eletto, impone al Paese, ormai disilluso e privo di una sua ferma identità, l’osservanza della legge coranica. Tutto questo, nel racconto, sarebbe potuto accadere giacché socialisti, popolari democratici ed indipendenti si erano alleati per opporsi e costituire una barriera contro il Fronte Nazionale di Marine Le Pen, e nell’ottica di questa cinica strategia, tutti insieme avevano deciso di sostenere un candidato mussulmano, per poter attrarre il voto degli islamici, che nel Paese d’oltralpe, sono una realtà consistente, pari ad almeno cinque milioni di votanti. Gli alleati restano completamente indifferenti alla circostanza che, la loro tattica elettorale di sbarramento all’avanzata della destra, avrebbe determinato l’ascesa di un Islam politico capace di imporre una propria visione della vita all’intera nazione, ed una conseguente radicale trasformazione della società.
Cambiamento in direzione teocratica a cui molti uomini dei ceti più abbienti e più colti sono ben disponibili ad adattarsi, per un loro personale diretto tornaconto, che non è estraneo ad una seducente idea di predominio sulle donne. La Francia, quindi, è ormai assoggettata al modo di vivere musulmano, poligamia compresa. Del resto nella lingua araba Islam significa sottomissione. La trama del romanzo, fantasiosa ed ipotetica, così audacemente e realisticamente congegnata, ha fatto insorgere nel suo stesso autore, per gli scenari di tracollo della tradizionale cultura e civiltà nazionale, l’idea di essere meritevole di una condanna, per essere una moderna Cassandra. Sin qui solo il frutto della mente creativa di un bravo ed attento scrittore, ora passiamo ai fatti e quindi alle atroci coincidenze. Il romanzo viene pubblicato il 7 gennaio del 2015, lo stesso giorno in cui a Parigi si consuma il massacro nella redazione del giornale satirico Charlie Hebdo, costato 12 morti e 7 feriti. Tra i morti ci sono due poliziotti che presidiavano la sede del giornale, ritenuta dalle autorità di pubblica sicurezza obiettivo sensibile. Così il terrorismo islamico ha inteso punire chi aveva deriso, scherzandoci sopra, l’Islam e Maometto.
Quel giorno il giornale dedicava la sua copertina allo scrittore Michelle Houellebecq, raffigurato con un cappello a punta da maghetto in testa, mentre dice: “nel 2015 inizio a perdere i denti, nel 2022 rispetterò il Ramadan”. Arriva il 7 luglio 2024, con il secondo turno delle elezioni legislative in Francia, per il rinnovo della Camera bassa del Parlamento francese. Certo non poteva verificarsi la profezia dell’elezione plebiscitaria di un capo dello stato mussulmano, visto che peraltro nessuno ha vinto in modo netto, ma alcune cose di cui parla il romanzo ‘Sottomissione’, sono certamente accadute. L’80% dei musulmani ha scelto la sinistra del Fronte popolare di JeanLuc Mélenchon; il suo richiamo a schierarsi contro la destra lepenista non è rimasto inascoltato, e certamente, tra gli argomenti di maggior effetto, è stata la guerra Gaza.
Abbiamo visto, durante la campagna elettorale, un’estrema sinistra in perfetta sintonia con l’Islam e non a caso, nelle sue manifestazioni di piazza, dominavano le bandiere palestinesi, non molte bandiere rosse e decisamente pochi tricolori francesi. Alexander Del Valle, professore di geopolitica e saggista di origini italiane, ha dichiarato che l’estrema sinistra si è presentata come il baluardo dell’odio contro Israele e dell’antisionismo. Quindi se Mélechon cavalcando l’odio antisemita ed il desiderio di insorgere, ha sedotto le banlieu, dove la presenza dei Fratelli Mussulmani è sempre più in espansione, forse non ci voleva un mago per prevedere la sua incetta di voti islamici, stante che i presupposti del successo elettorale sono sotto gli occhi di tutti da anni. Ma non può negarsi che il nostro ‘maghetto’ abbia visto lontano, giacché era imprevedibile una così ampia e pragmatica coalizione contro la Le Pen.