Cronaca

“Erano pronti a sparare”, arrestati nel Catanese i fratelli Del Popolo – VIDEO

Su delega della Procura distrettuale della Repubblica di Catania, alle prime ore dello scorso 7 gennaio 2023, a Mascali, un dispositivo di oltre 60 unità del Comando Provinciale carabinieri di Catania, costituito dai militari delle Compagnie di Randazzo e Giarre, del Nucleo Investigativo e dell’Aliquota di Primo Intervento (A.P.I., unità create nel 2016, all’indomani degli attentati di Parigi e Bruxelles, capaci di affrontare con rapidità e risolutezza situazioni di minaccia ad alto rischio), supportati operativamente dai colleghi dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia” e del Nucleo Cinofili, ha dato esecuzione alla “Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere” emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di 2 fratelli, Giuseppe Del Popolo Marchitto, cl. ‘74 e Daniele Del Popolo Marchitto, cl. ’82.

Fratelli Del Popolo, le accuse

Gli arrestati annoverano un consistente “curriculum criminale” per delitti contro la persona, il patrimonio e sugli stupefacenti, ritenuti responsabili in concorso di “detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo”, “danneggiamento aggravato” e “violenza privata”.

In aggiunta, al Daniele Marchitto Del Popolo è stato contestato anche il reato di “evasione”, nonché l’aggravante di aver commesso le condotte illecite in esame mentre si era volontariamente “sottratto all’esecuzione di un ordine di carcerazione”. Quest’ultimo infatti, approfittando di un “permesso premio”, lo scorso 11 ottobre, non era più rientrato nel carcere di Favignana, ove doveva scontare ancora 6 anni di reclusione. (destinatario di sentenza di cumulo pena del 16 settembre 2020 a 15 anni 3 mesi e 22 giorni di reclusione, in parte già scontati).

Fratelli Del Popolo in giro con armi da fuoco funzionanti

L’indagine, coordinata da questa Procura Distrettuale e condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Randazzo e dal Nucleo Investigativo di Catania, attraverso incessanti attività tradizionali e tecniche, ulteriormente riscontrate da escussioni testimoniali, nell’attuale fase del procedimento in cui non è stato ancora instaurato il contraddittorio tra le parti, ha consentito di accertare come i due soggetti, illegalmente avrebbero detenuto e portato con sé in luoghi pubblici, delle armi da fuoco perfettamente funzionanti.

Considerata pertanto la gravità e pericolosità delle fattispecie di reato contestate, il GIP etneo ha quindi ritenuto di emettere un provvedimento volto all’applicazione della misura coercitiva maggiormente restrittiva a carico dei due pregiudicati, eseguito dai carabinieri in meno di 24 ore.

L’irruzione dei carabinieri e l’arresto

Al riguardo, per quanto attiene alle modalità tattiche dell’intervento, poiché i fratelli erano da ritenersi potenzialmente armati e pericolosi, la prima irruzione nell’appartamento scelto dai due per nascondersi, in un residence a Mascali, è stata condotta dalle Aliquote di Primo Intervento – A.P.I. di Catania. Queste ultime, riuscite rapidamente ad accedere ai locali interni, insieme agli altri militari operanti hanno quindi bloccato e reso inoffensiva la coppia, effettivamente in possesso di 2 pistole cal. 9×21, cariche e con il “colpo in canna”, pronte pertanto a far fuoco.

Le successive attività di perquisizione di locali e mezzi nella disponibilità dei predetti, permettevano poi di recuperare e sequestrare anche quasi 2.000 euro in contanti, quale verosimile provento di spaccio, vari tipi di stupefacente quali cocaina, hashish e marijuana, nonché strumenti per pesatura, confezionamento e taglio delle sostanze illecite. Terminati gli atti di rito, i due uomini sono stati associati alla Casa Circondariale di Catania-Piazza Lanza, dove sono attualmente ristretti.