È un importante passo avanti quello compiuto dall’Agenzia Spaziale Italiana e dal Politecnico di Milano che hanno firmato un accordo per l’ambizioso progetto di sviluppo e validazione di una delle tecnologie chiave per abilitare la presenza umana di lunga durata sul nostro satellite naturale.
Si tratta di Oracle- Oxygen Retrieval Asset by Carbothermal-reduction in Lunar Environment, un impianto che consente l’estrazione di ossigeno dalla regolite lunare secondo un processo già studiato e in parte verificato in laboratorio dal gruppo Astra del Politecnico di Milano.
L’Asi ricorda che la regolite è l’insieme di rocce frammentate che ricoprono la superficie della Luna. Adesso, sotto la guida di Asi, si intende attuare entro la fine di questo decennio una validazione nell’ambiente operativo di destinazione, cioè sulla superficie della Luna.
Con la firma di questo accordo l’Asi e il Politecnico hanno preso l’impegno a collaborare già in queste fasi iniziali di progettazione e definizione degli aspetti di interfaccia verso il lander che ospiterà una versione preliminare dell’impianto.
A questo si aggiungeranno nel corso dei prossimi anni le attività di sviluppo che saranno affidate a un ulteriore partner, questa volta industriale.
L’obiettivo è la realizzazione di un dimostratore da poter lanciare entro il 2028 sfruttando una delle opportunità di volo commerciali tra quelle attualmente in via di sviluppo in diversi paesi, aggiungono Asi e PoliMi.
Un progetto tutto italiano che è una grande sfida
“Il progetto Oracle rappresenta uno percorso virtuoso di ricerca e sviluppo tecnologico che dimostra come l’innovazione si possa concretizzare attraverso azioni sinergiche di realtà complementari come l’Università, l’Agenzia Spaziale Italiana e, in futuro, il comparto industriale nazionale”.
A sottolinearlo è Michele Lavagna, responsabile scientifico del Progetto Oracle per il Politecnico di Milano, intervendo così sull’accordo sottoscritto da Asi e Politecnico di Milano che segna un nuovo importante passo avanti per la presenza umana di lunga durata sulla Luna.
“Oracle – ha osservato Lavagna – è un’ulteriore conferma delle opportunità che la collaborazione tra i due enti offre in ambito Aerospaziale per mettere le competenze tecniche e la ricerca del Politecnico di Milano al servizio del consolidamento del ruolo dell’Italia in un comparto così strategico a livello mondiale”.
“La sfida – ha sottolineato il responsabile scientifico del progetto per il PoliMI – è notevole, ma altrettanto intensi sono la motivazione e l’entusiasmo del gruppo che contribuirà fattivamente ad un momento storico unico nello scenario dell’esplorazione spaziale come il ritorno sulla Luna, dando seguito ai risultati ottenuti in laboratorio per produrre ‘in loco’ la prima goccia d’acqua lunare”.
“L’In Situ Resources Utilization, cioè l’estrazione e lo sfruttamento delle risorse sul posto, è una capacità chiave per l’esplorazione sostenibile come quella che stiamo pianificando per la Luna” e “in questo senso, contiamo che il progetto Oracle si riveli di interesse globale in una prospettiva futura e che consenta all’Italia, tra i primi al mondo, di detenere una tecnologia strategica”, ha aggiunto Raffaele Mugnuolo, responsabile Unità Esplorazione, Infrastrutture Orbitanti e di Superficie e Satelliti Scientifici dell’Agenzia Spaziale Italiana, commentando così gli obiettivi dell’accordo sottoscritto da Asi e Politecnico di Milano.
“In questa nuova stagione di ritorno alla Luna, il nostro paese si sta preparando al meglio per essere presente e Oracle ci darà l’opportunità di consolidare il ruolo di primo piano in programmi di ampio respiro come Artemis” ha sottolineato infine l’esperto dell’Agenzia Spaziale Italiana.