Quanto costano a Regioni e città italiane le spese postali? A calcolarlo un report realizzato per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, che, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, ha stilato una classifica dei costi sostenuti nel 2020 da Regioni e capoluoghi di Provincia per il mantenimento dei loro uffici e delle loro strutture, con tanto di assegnazione di rating.
Il report è stato realizzato per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana. Ecco quanto si spende in Sicilia per le spese postali.
Le spese dell’ente in relazione alle singole voci vengono confrontate con il benchmark di riferimento e, a seconda dei livelli di scostamento di spesa individuati, si parla di ‘performance positiva’ (quando la spesa è inferiore o uguale alla media), ‘scostamento lieve’ (quando la spesa è compresa tra la spesa media e il 30% in più), ‘scostamento considerevole’ (quando la spesa è compresa tra lo scostamento lieve e il 100% in più), ‘spesa fuori controllo’ (quando la spesa supera di oltre il 100% la spesa media).
Il rating – che si basa esclusivamente su dati contabili oggettivi scevri da qualsiasi valutazione discrezionale – assegna alla migliore performance la tripla ‘A’, mentre alla peggiore viene attribuita la lettera ‘C’.
Nella classifica, fra le città più virtuose per questa voce di spesa, con la AA: Perugia, Monza, Taranto, La Spezia, Sassari, Vercelli, Modena, Pescara, Grosseto, Pisa, Napoli, Novara, Oristano, Teramo, Pesaro, Cesena, Forlì, Crotone, Terni, Lucca, Rieti, Pistoia, Rimini, Palermo, Campobasso, Aosta, Prato, Potenza.
E con la A: Biella, Bolzano, Ferrara, Messina, Arezzo, Fermo, Belluno, Livorno, Viterbo, Reggio Calabria, Imperia, Matera, Barletta, Gorizia, Pordenone, Como, Sondrio, Verbania, L’Aquila, Benevento, Roma, Trapani, Siena, Brescia, Cagliari, Bari, Caltanissetta, Massa.