PALERMO – Il Palermo calcio e il Comune stanno discutendo del futuro dello stadio Renzo Barbera. A partire dall’aumento del canone per la concessione dell’impianto. In occasione dell’approvazione del Bilancio di Previsione 2023, il Consiglio comunale ha dato il via libera a un ordine del giorno del gruppo Oso che propone di riportare il canone del Barbera ai livelli preCovid. La convenzione del 2015 tra Palazzo delle Aquile e la società fissava in 328mila euro l’affitto annuo dell’impianto di viale del Fante. Cifra rivista all’insù e fissata a 341mila euro a luglio 2020 su proposta dell’Ufficio Tecnico Patrimonio. Soltanto quattro mesi dopo, però, a novembre di quello stesso anno, Sala delle Lapidi ha emendato la convenzione per lo stadio dimezzando il canone a 172mila euro, considerando che la squadra era precipitata in Serie D ma anche gli effetti negativi della pandemia sull’economia.
Adesso però l’Aula chiede di ripristinare la cifra originaria, alla luce del fatto che “è cessato da più di un anno lo stato di emergenza sanitaria per la diffusione del Covid-19, che il Palermo ha militato nel campionato di Serie B e nella stessa serie militerà nel campionato 2023-24”. L’ordine del giorno è piaciuto al ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile, che ha scritto all’Assessorato al Patrimonio per sollecitare l’adeguamento, più che giustificato per un Comune che ha appena adottato un Piano di Riequilibrio. Durante la conferenza stampa convocata per tracciare un bilancio del primo anno di Amministrazione Lagalla, l’assessore al Patrimonio Andrea Mineo ha confermato che “il canone viene stabilito da una commissione tecnica di valutazione, che sta valutando, in base ad alcuni parametri prestabiliti, il nuovo compenso che il Palermo calcio dovrà corrispondere al Comune. Il Consiglio Comunale è sovrano e ha la potestà di stabilire gli atti d’indirizzo per l’Amministrazione comunale. Questi atti vengono rispettati”.
L’attuale convenzione, rinnovata nel 2020, scadrà fra tre anni ma l’obiettivo è di modificarla: “Abbiamo già agli atti dell’Amministrazione – ha detto Mineo – una richiesta da parte della società che va verso un rapporto che guarda ai lavori di manutenzione straordinaria”.
Il Barbera è di proprietà comunale (anche se, per uno dei soliti pastrocchi burocratici all’italiana, sorge su un terreno di proprietà della Regione Siciliana…) ma con il rinnovo pluriennale in arrivo il club rosanero avrà mano libera per intervenire, pagando di tasca propria i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria: bagni, seggiolini, tornelli e videosorveglianza sono gli interventi più urgenti. La collaborazione tra Amministrazione e società si allargherà anche ai grandi eventi, come i due concerti di Vasco Rossi che hanno attirato fan da mezza Sicilia: “Insieme al Palermo – ha aggiunto l’assessore – abbiamo fortemente voluto il ritorno dei grandi eventi in città, con effetti positivi non solo per la città, con un +200% di presenze turistiche, ma anche per l’Amministrazione, perché l’introito avuto dal club sarà interamente investito sui lavori allo stadio”. Su quelli “urgenti e indifferibili è in corso un tavolo con il concessionario”.
Ma non finisce qui perché le interlocuzioni tra il Palermo e il Comune potrebbero riguardare anche il Velodromo, recentemente ristrutturato: in attesa del completamento del centro sportivo di Torretta, il Velodromo potrebbe essere sfruttato per la squadra femminile e le giovanili. La struttura di via Guttuso è n grado di ospitare eventi di calcio, football americano e ciclismo. E qualcosa sembra muoversi anche per il Diamante del baseball di Fondo Patti. L’impianto, costruito per le Universiadi del 1997 e costato 14 miliardi di vecchie lire, è in stato di abbandono da anni ma pochi giorni fa gli uffici comunali hanno approvato l’aggiudicazione della progettazione, direzione ed esecuzione delle indagini strutturali, geognostiche e geofisiche in vista di un complessivo intervento di manutenzione straordinaria, per il quale il Comune ha ottenuto un finanziamento di 4,7 milioni da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri grazie alla partecipazione al bando “Ruis – Riqualificazione Urbana, Infrastrutture e Sicurezza”.
Il concorso per il progetto di riqualificazione è stato vinto da un gruppo di professionisti capeggiato dall’architetto Sergio Luzio e composto dagli ingegneri Pietro Faraone e Francesco Russo e dai geologi Gian Vito Graziano e Monica Masi. L’importo complessivo per la progettazione ed esecuzione delle indagini strutturali, geognostiche e geofisiche è di 288mila euro. I lavori saranno completati in sei mesi.