“Alleanza Verdi e Sinistra Italiana, Movimento 5 stelle e Pd stanno sostenendo la vertenza portata avanti dalla Fillea Cgil sullo stress termico, a cui sono esposti migliaia di lavoratori soprattutto nel settore edile, ma anche in altri comparti produttivi e industriali. L’azione corale è partita da Catania, dove si attende che il Consiglio comunale, convocato per la giornata di giovedì, si pronunci in merito alle richieste avanzate unitariamente da tutti il campo progressista”. A dirlo sono i segretari regionali del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo; del Movimento Cinque Stelle, Nuccio Di Paola; di Sinistra Italiana, Pierpaolo Montalto; e di Europa Verde, Mauro Mangano. Al sindaco della città metropolitana, in particolare, è stato chiesto dalle forze del centrosinistra di prendere “una posizione chiara, netta e in grado di coinvolgere gli altri sindaci dell’area”. Il campo progressista, inoltre, ha richiesto l’adozione di una specifica ordinanza per fermare i cantieri nelle giornate e nelle ore più calde.
A livello regionale, sullo stesso fronte, quello delle alte temperature e del lavoro esposto, l’iter di approvazione del regolamento che mira a proteggere i lavoratori sembra, invece, caduto in una situazione di stallo. “Apprendiamo attraverso una nota della Cgil Sicilia – dicono Di Paola, Barbagallo, Montalto e Mangano – dell’ennesimo rinvio dell’approvazione a data da destinarsi. Un rinvio che sembra essere dovuto all’assenza di alcune parti datoriali. In questa precisa fase storica, mentre le tragedie sul lavoro crescono così come gli infortuni (soprattutto nel settore dell’edilizia) pensiamo sia assurdo non essere tutti pronti a sospendere le attività davanti a condizioni atmosferiche straordinarie e in precise fasce orarie della giornata. L’emergenza, come sempre annunciata, è sotto gli occhi di tutti, sfidiamo il governo regionale nella persona del presidente Schifani e dell’assessora Albano a motivare il rallentamento dell’iter ed eventualmente a motivare la loro posizione in riferimento all’approvazione di questo regolamento, che è figlio del buon senso e di quella cultura della sicurezza sul lavoro che tutti predicano e che nessuno pratica”, concludono.