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Stop a musica su Instagram e Facebook, Sangiuliano: “Favoriremo ripresa trattative Meta-Siae”

Milioni di italiani si sono ritrovati, da un giorno all’altro, privi delle canzoni da inserire nelle proprie stories e nei propri reels su Instagram e Facebook.

“Colpa” del mancato accordo tra Meta e Siae, che ha difatto privato gli utenti in Italia della musica da utilizzare sui due social network.

Il governo, tuttavia, ritiene di poter intercedere e far ripartire le trattative affinchè si raggiunga un’intesa probabilmente utile a tutte le parti in causa.

Le parole del ministro della Cultura Sangiuliano sul caso Meta-Siae

“Questo ministero è perfettamente consapevole dell‘importanza di attribuire il giusto valore all’ingente repertorio di opere che Siae concede in licenza e al contempo della rilevanza che ha per la filiera tutta un utilizzatore come Meta e favorirà la ripresa delle trattative bruscamente interrotte anche nella consapevolezza che devono essere colte le specificità e le particolarità dei servizi online”. Lo ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano rispondendo nell’Aula di Montecitorio al question time esposto dalla deputata Rita Dalla Chiesa di Forza Italia sulle iniziative, anche a livello europeo, che il governo intende adottare in relazione alla rimozione dalle piattaforme del gruppo Meta dei contenuti artistici tutelati dalla Siae. Nelle ore immediatamente successive al palesarsi di questa vicenda – ha sottolineato il ministro Sangiuliano – ho espresso la necessità e la volontà di schierarci a difesa delle opere d’ingegno degli autori italiani perché si tratta di veri e propri beni immateriali che appartengono al nostro valore culturale di produrre e imporci con la musica, le parole e i testi nel mercato globale. Sono diversi i provvedimenti già all’esame del Parlamento e in particolare presso le Commissioni Cultura di Camera e Senato volti proprio a rafforzare, rinnovare e adeguare la normativa interna ai repentini mutamenti e alle celeri trasformazioni delle aree tecnologiche del comparto audiovisivo”, ha ricordato il titolare del Collegio Romano.