La Sicilia si conferma una delle regioni d’Italia a soffrire particolarmente per lo stop al reddito di cittadinanza e anche quella che ha visto ridotto maggiormente il numero di beneficiari: l’Isola, infatti, è prima per numero di messaggi/sms di fine sostegno ricevuti dall’Inps.
I dati emergono direttamente dalle tabelle dell’Istituto di previdenza, che mette in evidenza come il maggior numero di beneficiari che non potranno più usufruire del sostegno al reddito siano per lo più al sud (con la Sicilia in testa).
Secondo i dati messi a disposizione dall’Inps, la città dove sono arrivati più messaggi dall’Inps dopo lo stop al sussidio dello scorso luglio è stata Napoli. In tutto, la nuova tornata di sms di fine agosto avrebbe raggiunto ben 5.275 famiglie (più le 21.063 già destinatarie lo scorso luglio). La Sicilia, però, è la Regione in testa su tutte le altre: ben 8.900 nuclei familiari sono stati raggiunti dalle ultime comunicazioni di stop al reddito di cittadinanza; in tutta Italia di messaggi se ne contano circa 33.765. Le città con più ex beneficiari sarebbero Palermo e Catania, rispettivamente con 2.914 e 2.222 comunicazioni dall’Inps.
Tanti messaggi anche ai nuclei familiari di Calabria (2.991 in tutto, con oltre 1.000 nella sola Cosenza), Lazio (2.967, la quasi totalità per famiglie di Roma) e Puglia (2.692 sms totali).
I nuclei familiari con minori e diversamente abili o beneficiari over 60 e impossibilitati a lavorare continueranno a ricevere il reddito di cittadinanza. Per tutti gli altri che abbiano usufruito già del sostegno per sette mensilità nel 2023, il Governo e l’Inps attiveranno dall’1 settembre il Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa.
Le nuove misure di inclusione prevedono la possibilità di presentare la domanda per il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL). I richiedenti ritenuti idonei potranno – si legge nell’avviso dell’Inps – “essere avviati a un percorso di professionalizzazione e di inserimento lavorativo durante il quale, per complessivi 12 mesi, potranno ricevere un contributo di 350 euro mensili“.
Sui siti istituzionali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dell’INPS sono presenti le informazioni per accedere alla nuova misura e la gestione della fase transitoria per ex o attuali beneficiari del reddito di cittadinanza in condizioni di disagio.
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