Cronaca

L’orrore di Altavilla, autopsie per chiarire la dinamica della strage: Antonella forse uccisa 10 giorni fa

Disposte le autopsie sulle vittime della strage familiare di Altavilla Milicia (PA) per comprendere le cause e la dinamica della morte di Antonella Salamone e dei figli Kevin ed Emanuel, di 16 e 5 anni rispettivamente.

Accusato degli atroci delitti è il marito della donna e il padre dei bambini, Giovanni Barreca, che avrebbe agito – assieme a due complici – per “liberare la casa dalla presenza del demonio“. Le accuse sono di omicidio plurimo e soppressione di cadavere.

Strage di Altavilla, disposte le autopsie: i misteri

Le autopsia sui corpi delle vittime avranno il compito di stabilire l’ora e la causa della morte di tutte le vittime. Antonella Salamone, moglie del muratore 54enne accusato del massacro, potrebbe essere morta ben 10 giorni fa; l’omicidio dei figli dell’indagato principale, reo confesso, invece, risalirebbe allo scorso venerdì. I bambini sarebbero stati strangolati, il corpo della moglie bruciato. Non si esclude che le vittime possano aver subìto atroci torture prima della morte.

Giovanni Barreca – descritto come un “fanatico religioso“, ossessionato dall’idea di presunte presenze demoniache in casa – avrebbe confessato i delitti ai carabinieri, consegnandosi in un bar di Casteldaccia.

La sopravvissuta alla strage di Altavilla

Unica sopravvissuta alla tragica vicenda è la figlia 17enne di Barreca. Non è ancora chiaro il motivo per cui il killer reo confesso abbia risparmiato la primogenita, considerata da tutti la “prediletta” dell’uomo. Sono in corso le indagini, mentre la ragazza – trovata in stato di shock dopo la strage – si trova in una comunità.

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Le testimonianze

Dai vicini di casa al fratello di Antonella Salamone: in tanti hanno messo in evidenza, nelle loro testimonianze, il pericoloso fanatismo religioso di Barreca. La prima avrebbe raccontato di averlo di aver visto più volte Barreca spegnere la luce della Madonnina “perché per lui non esisteva un’altra immagine al di fuori da Dio”.

Il secondo, chiedendo giustizia per la sorella, avrebbe detto che il cognato “era perfettamente in sé” al momento del triplice omicidio e che la donna aveva più volte confessato al fratello di sentirsi a disagio con i “fratelli di Dio” che spesso venivano in casa dichiarando che lì “c’era il demonio”.

La posizione dei presunti complici

Sono Sabrina Fina e Massimo Carandente i due palermitani accusati di aver preso parte alla strage di Altavilla Milicia. Avrebbero alimentato il fanatismo religioso e l’ossessione mistica di Barreca e potrebbero anche aver preso parte ai delitti, anche se non si sa in quale ruolo.

L’avvocato della coppia avrebbe detto che i suoi assistiti “si professano innocenti“. Il legale ha avviato le indagini difensive per scavare nel passato dei due e scoprire i reali rapporti con Barreca, che gli indagati avrebbero detto di non conoscere molto bene.

Immagine di repertorio