“Le prime notizie ci parlano di una strage che poteva essere evitata. Di lavoratori senza le necessarie protezioni, rimaste vittima di esalazioni fatali”. Così Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia e Gabriella Messina, segretaria confederale Cgil dal luogo della tragedia sul lavoro, che è costata vita a Casteldaccia, nel palermitano a cinque operai che eseguivano lavori di manutenzione nell’impianto di sollevamento delle acque reflue dell’Amap, l’azienda municipale acquedotto.
Un altro operaio è in condizioni gravi, uno ferito e un altro ancora in stato di shock. “Gli operai, secondo quanto riferiscono i vigili del fuoco si sono ritrovati in un ambiente saturo di gas, idrogeno solforato, prodotto di fermentazione la cui presenza era prevedibile – dicono Mannino e Messina -, concentrato a fondo scala di rilevazione e non hanno avuto dunque scampo”.
La Cgil chiede alla magistratura di “fare chiarezza sulle responsabilità di questa ennesima strage. Ma questo non basta – aggiungono Mannino e Messina – il reiterarsi di queste stragi non può fare pensare a tragiche fatalità. Nelle catene di appalti, la sicurezza è la prima cosa a venire meno e non provvedere a rafforzare gli organi ispettivi è criminale”.