PALERMO – La street art contro la cultura mafiosa in Sicilia. Questa la sintesi del progetto presentato dalla Fondazione Federico II per voce del presidente della stessa fondazione e dell’Ars Gaetano Galvagno. Il primo intervento sarà quello di Paternò, città natale di Galvagno ma anche periferia della Sicilia nella quale un murale terrà viva la memoria di Piersanti Mattarella. “Non perché è la mia città – puntualizza subito il presidente dell’Ars – ma perché è stata considerata una delle città del piano della morte”. Accanto a lui, nella sala conferenze della Fondazione Federico II presso l’Oratorio di Sant’Elena e Costantino, il presidente della Commissione d’inchiesta antimafia siciliana Antonello Cracolici, che su Paternò si era già pronunciato nelle scorse ore chiedendo un accesso ispettivo nel Comune.
Non solo Paternò. Sono diversi gli interventi di rigenerazione urbana finalizzata alla memoria di figure siciliane che rappresentano la legalità, in contrapposizione al rischio di mitizzazione di personaggi mafiosi conosciuti dai giovani – mediante fiction televisive e non solo – forse più degli eroi nostrani. Il murale di Paternò sarà pronto per una inaugurazione già entro fine mese, “tempi per le autorizzazioni permettendo”, ha sottolineato il numero uno del Parlamento siciliano. Poi seguiranno Gela e Vittoria, nel percorso che la Fondazione Federico II ha inquadrato per riqualificare esteticamente e culturalmente il contesto urbano mediante le opere di artisti siciliani ma anche internazionali. “Stiamo valutando una collaborazione con Sky Art”, ha spiegato ai presenti il presidente Galvagno sulla possibilità di coinvolgere artisti noti sul piano internazionale che potrebbero aderire al progetto.
A Vittoria, in provincia di Ragusa, l’idea del murale vede un’immagine di Pio La Torre e Piersanti Mattarella insieme. I progetti saranno comunque vari e si ripropongono di non dimenticare nessuno dei modelli positivi, siciliani e non, che la nostra terra non deve dimenticare: da Falcone e Borsellino al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. “Dobbiamo arrivare anche a quelle persone che per ragioni anagrafiche quei tempi non li hanno vissuti”, ha affermato Antonello Cracolici ricordando che progetti di questa natura avranno tutto il sostegno necessario da parte della Commissione antimafia, “perché abbiamo il dovere ti tenere viva la memoria e non solo il ricordo”.
Galvagno è intervenuto anche in merito al discusso film su Matteo Messina Denaro e l’altrettanto polemizzato libro di Giovanni Brusca: “Non ho visto il film se facesse emergere che quello è il male ben venga la proiezione, al contrario sarebbe un messaggio inopportuno e inadeguato. Se un film del genere deve essere proiettato deve servire per educare le nuove generazioni, far capire quali possono essere i rischi della mafia, del mondo dello spaccio. Sono fenomeni che vanno raccontati – ha aggiunto -, ma ritengo che la chiave di lettura debba essere che quelle figure non rappresentano miti da emulare ma personaggi da contrastare. Mi auguro che, in entrambi i progetti, emerga il contrasto alla mafia”.
A margine della presentazione alla stampa del progetto di street art diffuso in tutte e nove le province siciliane, Gaetano Galvagno ha esposto anche altre iniziative in itinere tra cui una raccolta fondi in occasione del concerto di Natale da destinare all’associazione di Stefania Petyx.
“L’associazione si occupa di famiglie disagiate – ha spiegato – e accompagna i ragazzi a fare delle esperienze, come andare al cinema al bowling, in pizzeria, al mare. Cose che per noi sono assolutamente normali ma che per loro sono un evento. La prima edizione del concerto di Natale sarà destinata a questa realtà”.
Tra le altre iniziative in cantiere della Fondazione Federico II ci sono anche stage di lavoro per “ragazzi speciali”. “Partiranno dal prossimo anno. Saranno dei progetti di inclusione – ha detto Galvagno – che faremo con dei ragazzi specialissimi che inseriremo all’interno del percorso turistico di Palazzo Reale, quindi ci daranno una mano, specie nei mesi estivi, e sono certo che saranno utili e che sarà una cosa estremamente bella sia per loro che per le loro famiglie”.
Infine, all’incontro cui erano presenti anche il vicepresidente vicario dell’Ars Nuccio Di Paola e la vicepresidente Luisa Lantieri, Galvagno ha parlato delle borse di studio destinate agli studenti. “Abbiamo già stanziato 75mila euro, nel prossimo Consiglio proporremo un piccolo incremento per dare qualche altra opportunità ai giovani”. Due i tipi di borse di studio già previsti: per coloro che hanno ottenuto cento al diploma e per coloro che hanno ottenuto un voto da 90 a 99. “Si tratta di 25 borse di studio da 2mila euro per coloro che hanno ottenuto come punteggio cento e 50 borse, da 500 euro, per quelli che hanno ottenuto un punteggio da 90 a 99”, ha concluso.
“Sulla nomina del nuovo direttore della Fondazione Federico II di Palermo non abbiamo novità. Tutto quello che avevo letto, in alcuni giornali, rispetto al fatto che fosse diventato un posto di sottogoverno, magari da dare prima o dopo delle elezioni europee, lo abbiamo smentito. Stiamo lavorando in grandissima armonia con gli uffici. Quando troveremo la figura più adatta a ricoprire questo ruolo, il posto verrà assegnato. Dovrà essere una persona capace di fare avvicinare i giovani al mondo della cultura e dell’arte. Cercheremo qualcuno che possa seguire anche il linguaggio dei giovani”. Così il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, a margine della conferenza stampa delle prossime attività culturali e di inclusione sociale della Fondazione Federico II.
“Le cose indipendentemente da tutto – ha aggiunto – stanno andando molto bene sia per quanto concerne gli incassi che per il numero di visitatori, sia anche rispetto alla qualità delle cose che stiamo offrendo. Per la prima volta abbiamo fatto una collaborazione con la Pinacoteca di Brera e dopo 122 anni siamo riusciti a far uscire delle opere”.
“Non mi sembra che nel passato si siano fatte cose simili – ha concluso -, non è assolutamente un confronto perché ho grande rispetto della Monterosso e di chi è stato qui prima, ma i numeri sono assolutamente confortanti”.