Cronaca

Stromboli, esplosioni dal cratere, un turista morto e tanto panico

C’è stata una vittima per le esplosioni di Stromboli: un turista morto perché colpito da materiale piroclastico mentre si trovava con un amico su un sentiero libero di Punta del Corvo, a Ginostra.

Lo ha reso noto il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni.

Si tratta di Massimo Imbesi, di 35 anni, di Milazzo, il quale era in compagnia di un amico brasiliano rimasto ferito in maniera non grave.

Su Stromboli la squadra dei Vigili del fuoco di Lipari, trasportata prima via mare dalla Capitaneria di Porto, sta raggiungendo attraverso una mulattiera la Punta del Corvo, dove si trova il corpo dell’escursionista deceduto.

Un elicottero dei pompieri decollato da Salerno è impegnato nel salvataggio di due escursionisti che sarebbero caduti e non possono muoversi, con difficoltà operative per il gran fumo.

Sull’isola è stato inviato un secondo elicottero dal reparto volo di Catania e anche la motobarca dal nucleo di Messina.

Le violente esplosioni e i trabocchi di lava

Le violente esplosioni che hanno causato la morte del turista sono state registrate dal cratere del vulcano Stromboli dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo.

Due trabocchi di lava stanno scendendo dalla Sciara del fuoco e la caduta di lapilli sta provocando degli incendi nella zona del cosiddetto Vallonazzo.

Alcuni turisti, presi dal panico, si sono lanciati in mare.

Secondo informazioni raccolte attraverso Forestale, Carabinieri e Vigili del fuoco le esplosioni, con la caduta di materiale incandescente, avrebbe provocato una serie di incendi in diverse zona dell’isola.

Colonna e lapilli incendiari sopra Ginostra

“C’è stata una potente esplosione. Abbiamo sentito un boato, poi si è alzata una colonna di fumo e lapilli incendiari su Ginostra e fiamme sui costoni del vulcano”: sono momenti di paura vissuti da alcuni testimoni, che raccontano di una vera e propria “pioggia di lapilli”.

L’Ingv, due distinti eventi esplosivi

L’Ingv, con una nota, ha comunicato che “le reti di monitoraggio hanno registrato alle ore 17:16 (15:16 UTC), una esplosione di forte intensità.
A partire dalle ore 14:46:10 UTC, si è verificata un parossisma che ha interessato l’area centro- meridionale della terrazza craterica dello Stromboli”.

“In particolare – spiega la nota -, sono stati distinti due eventi esplosivi principali rispettivamente alle 14:46:10 e alle 14:46:40 UTC. La sequenza è stata preceduta alle 14:44: UTC da trabocchi lavici da tutte le bocche attive della terrazza craterica”.

Personale dell’Ingv che si trova a Stromboli ha osservato una colonna eruttiva che si è innalzata per almeno due chilometri al di sopra della area sommitale disperdendosi in direzione sud-ovest.

“I prodotti generati dal parossisma – è scritto ancora nella nota dell’Ingv – sono ricaduti lungo i fianchi del vulcano. Il tracciato sismico mostra oltre alle esplosioni maggiori circa venti esplosioni minori”.

Musumeci, “In contatto con la Protezione civile”

“Sono in contatto – ha reso noto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci -con il capo della Protezione civile regionale, che si è subito attivata, e costantemente aggiornato della situazione sull’isola di Stromboli”.

“Noi abbiamo già organizzato – ha detto il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Messina, Giuseppe Biffarella – per quello di nostra competenza, il meccanismo dei soccorsi con dei pompieri inviati con la guardia costiera e un elicottero da Lamezia Terme”.

Tremore in diminuzione, “Fenomeno concluso”

Dopo la fase parossistica il segnale del tremore è in diminuzione, anche se la sala operativa della Protezione Civile regionale continua a rimanere attivata.

Il fenomeno esplosivo che ha fatto sussultare lo Stromboli per due volte alle 16:46 “si può considerare sostanzialmente concluso”, ma non è possibile prevedere se ci saranno delle repliche perché non esistono segnali precursori che annunciano questi eventi.

A dirlo è stato il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Eugenio Privitera. “Sono fenomeni imprevedibili, di conseguenza non si possono fare scenari”, ha sottolineato l’esperto, aggiungendo che le due esplosioni che hanno scosso lo Stromboli “sono tra le più forti mai registrate da quando è attivo il sistema di monitoraggio del vulcano, cioè dal 1985”.

Simili attività definite ‘parossistiche’ erano state registrate nel 2003 e 2007: “Sono fenomeni abbastanza rari, perché lo Stromboli è caratterizzato da un’attività continua ma a bassa energia”.

Turisti recuperati, nessun piano di evacquazione

Settanta persone che si trovavano a Ginostra, sono state intanto imbarcate, dopo l’esplosione del vulcano di Stromboli, con l’aliscafo della liberty Lines. Un altro mezzo navale sta per recuperare altri turisti che sono in questa frazione del comune di Lipari.

Ma la decisione di partire o rimanere lì è a loro discrezione. Non è stato al momento avviato alcun piano di evacuazione.