Sono cominciati questa mattina, con i primi rilievi dei tecnici i lavori di realizzazione delle opere idrauliche finalizzate alla mitigazione del rischio di esondazioni nei torrenti San Vincenzo e Montagna Russo sull’isola di Stromboli, nelle Eolie.
Gli interventi, disposti dagli uffici dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, diretta da Leonardo Santoro, si sono resi necessari dopo gli intensi fenomeni atmosferici che hanno flagellato l’isola lo scorso 4 novembre, aggravando una situazione già parzialmente compromessa dall’eruzione del 12 ottobre e dalle successive piogge abbattutesi sui due torrenti.
Non va dimenticato che nella notte a cavallo da il 25 e il 26 maggio un violento incendio alimentato dal forte vento di Scirocco distrusse buona parte del polmone verde di Stromboli, oasi naturale ridotta quasi del tutto in cenere.
Successivamente al primo nubifragio di fine settembre, a Stromboli scivolarono a valle tonnellate di cenere e detriti dell’incendio che invasero l’abitato, danneggiando molte case e numerose attività turistiche.
Da allora si attendono i risultati dei due fascicoli d’indagine aperti dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto. Il primo sulle origini del rogo, sembra causato da una troupe cinematografica presente sull’isola per realizzare una fiction; la seconda per la mancata bonifica degli alvei dei torrenti dopo il devastante incendio.
“Prosegue – evidenzia il governatore della Sicilia, Renato Schifani – l’attività di prevenzione messa in campo dalla Regione per mitigare gli effetti di eventi meteo estremi e sempre più frequenti. Solo una costante e attenta manutenzione di fiumi, torrenti e corsi d’acqua, oltre a una maggiore cura del territorio da parte di tutti, privati ed enti pubblici, può evitare danni enormi e irreparabili a persone e cose”.
Le acque di piena hanno provocato notevoli fenomeni di scalzamento negli alvei determinando il crollo di briglie in calcestruzzo e di “sottomurazioni arginali”, arrecando grave pregiudizio agli insediamenti limitrofi a Stromboli. Con l’intervento di “somma urgenza”, disposto dalla Struttura della presidenza della Regione, si prevede di ripristinare le quote originarie degli alvei grazie alla posa di gabbioni metallici e di soglie in calcestruzzo, provvedendo a ripristinare alcuni tratti delle sponde con la posa di materassini Reno. Gli interventi, che avranno un costo di circa 80mila euro, saranno realizzati dalla ditta Astrea srl di Furnari.
Sono questi i lavori più urgenti disposti dall’Autorità di bacino “a cui, necessariamente – sottolinea Santoro – dovranno seguire interventi strutturali volti, da un lato, alla rinaturalizzazione e funzionalità idraulica dei corsi d’acqua e, dall’altro, a mitigare gli effetti delle criticità idrauliche, riscontrate dai tecnici, a causa dell’esistenza di viabilità e manufatti che interferiscono, impropriamente, con i corsi d’acqua”.
E proprio su queste opere si è soffermato recentemente il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, che parlando anche di lentezza nella realizzazione delle opere ha detto chiaramente che “I primi cittadini sono imbrigliati da lacci e lacciuoli della burocrazia”, che di fatto impediscono che lavori urgenti si possano avviare prima che succeda l’irreparabile.
Gullo ha anche parlato dei gravissimi ritardi nella realizzazione delle opere marine della frazione di Acquacalda di Lipari, dove ci sono alcune famiglie che ogni inverno sono costrette a difendersi dalle violente mareggiate che già in passato hanno letteralmente distrutto il lungomare dell’abitato.
Anche in questo caso Gullo ha detto che bisognerebbe evitare che le amministrazioni debbano perdere tempo prezioso in pareri e attese di decisioni di commissioni – ambientali e non – che talvolta contrastano tra loro.
Recentemente a Catania abbiamo incontrato il ministro del Mare e alla Protezione civile, Nello Musumeci che durante il suo precedente mandato, come presidente della Regione, si era occupato di queste opere. Il ministro non ha risposta alla domanda sulle opere alle Eolie, demandando tutta la competenza alla Regione e alla Protezione civile regionale.
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