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Lettere di referene, strumento poco usato in Italia

ROMA – La lettera di referenza è molto usata all’estero. È un documento scritto dall’ex datore di lavoro o dal direttore del personale, nel quale vengono descritte tutte le qualità dell’ex dipendente. In alcuni Paesi è obbligatorio allegare al proprio curriculum vitae una lettera di presentazione e una lettera di referenze.

Una ricerca della Womma, la Word of Mouth Marketing Association, ovvero l’organizzazione americana che si occupa di studiare le strategie di marketing legate al passaparola (in inglese, appunto, word of mouth), ha rilevato che nel 2011 il 59% degli intervistati ritenevano questo metodo affidabile se condotto con lo scambio diretto fra persone in carne e ossa. In Italia questo strumento è ancora poco sfruttato da coloro che sono in procinto di cambiare il proprio lavoro oppure sono alla ricerca di una nuova occupazione, anche se i vantaggi sono innegabili.

Non devono essere assolutamente confuse con le lettere di presentazione. Infatti, le referenze sono opinioni dell’ex datore di lavoro, mentre la presentazione viene scritta direttamente dal candidato.

«Sicuramente l’Italia – spiega Marco Contemi, fondatore di Applavoro.it, la piattaforma che punta sulle recensioni per mettere in contatto aziende e lavoratori – è ancora indietro rispetto a molti Paesi europei e non solo, per quanto riguarda il riconoscimento dei meriti nel mondo del lavoro. Tantissimi lavoratori italiani vivono uno stato di forte insoddisfazione dovuto proprio al mancato riconoscimento dei reali meriti.