Sicilia

Stupro di Villa Bellini a Catania, il Gip Cannella: “sussiste il pericolo di reiterazione”

“Appare evidente che sussiste il pericolo di reiterazione” del reato anche alla luce del fatto che «l’orrore ha avuto fine solo grazie al tentativo della ragazza di liberarsi” e che, “alla base della personalità degli indagati, poco avvezzi al vivere civile, appare probabile che, in assenza della disperata reazione, la terribile violenza sarebbe proseguita anche a opera di altri indagati”.

Lo scrive il gip Carlo Umberto Cannella nel provvedimento con cui convalida il fermo ed emette un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro maggiorenni accusati avere preso parte, assieme ad altri tre giovani, due dei quali minorenni, alla violenza sessuale di gruppo a una 13enne catanese nei bagni pubblici della Villa Bellini.

“Indagati senza alcun rimorso”

Per il giudice delle indagini preliminari è “indicativo della personalità degli indagati” che bloccano il fidanzato diciassettenne della vittima, l’avere agito agevolando e consentendo ad altre persone di violentare una ragazzina di appena 13 anni senza un minimo rimorso, anzi in alcuni casi assistendo alla scena”.