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Su aerei mascherine tassative

PARMA – “Dal punto di vista sanitario, il distanziamento fisico è un elemento fondamentale per ridurre e abbattere il rischio di contagio” da Covid-19. Un ‘mantra scientifico’ che vale sempre e ovunque, anche in aereo. E se a bordo dei velivoli non sarà possibile distanziare i passeggeri oltre la ‘gittata droplet’, ossia 1 metro o meglio 2, allora “dovrà essere tassativo da parte di tutti l’utilizzo delle mascherine chirurgiche”. Perché “gli impianti di aerazione non risolvono”.

Carlo Signorelli, ordinario di Igiene e Sanità pubblica all’università di Parma e all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, commenta così all’Adnkronos Salute le linee guida della Commissione europea per la ripartenza del turismo e degli spostamenti, in vista della prima estate in compagnia del nuovo coronavirus.

Dopo una discussione con “gli stakeholders”, con l’industria del settore e gli Stati membri, ha spiegato infatti la commissaria ai Trasporti Adina Valean, il braccio esecutivo dell’Ue ha deciso di “non” raccomandare alle compagnie aeree di lasciare sedili vuoti tra un viaggiatore e l’altro, perché a bordo l’aria è “filtrata” e il flusso è “verticale”. L’idea, ha aggiunto, è di limitarsi a “raccomandare” l’uso di “mascherine e materiale protettivo, anche per gli equipaggi”.

Signorelli è realista e consapevole che “tutta la fase 2 di questa emergenza vede i medici in seconda linea: dicono le cose, ma poi si scontrano con comprensibili necessità anche economiche”. Le considerazioni sanitarie vanno quindi mediate con quelle di altra natura, e “siamo tutti consci” che trasformare gli aerei in ‘scacchiere’ con postazioni occupabili e altre off-limits potrebbe “mettere a terra un settore”. Però “dobbiamo anche garantire la sicurezza dei passeggeri”, ammonisce il docente.