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Sud Corea, scarcerato l’erede dell’impero Samsung



Dopo sette mesi di carcere, è stato scarcerato Lee Jae-yong, l’erede e capo de facto dell’impero Samsung, condannato per corruzione.

Appena lasciato il centro di detenzione di Uiwang, a una ventina di chilometri da Seul, l’uomo, che ha 53 anni, ha rilasciato una dichiarazione con cui si è scusato per le sue azioni.

“Mi scuso per aver provocato grandi problemi, sono molto consapevole di questi problemi, critiche e aspettative”, ha detto.

Lee Jae-yong è stato scarcerato per un indulto che ha interessato altri ottocento detenuti in occasione del Giorno della liberazione, il 15 agosto, in cui si celebra la vittoria sul Giappone nella Seconda Guerra Mondiale.

La sua pena è stata ridotta da due anni e mezzo a meno di un anno. Ma rimangono in vigore le altre pene non detentive, compreso il divieto di riprendere il suo lavoro nella società – e in altre collegate ai reati per i quali è stato condannato – per cinque anni.

Secondo alcuni in Corea del Sud, il ministero della Giustizia potrebbe in un secondo momento ridurre anche questa pena, permettendo a Lee Jae-yong di tornare al lavoro.

Il ministro della Giustizia, Park Beom-kye, ha detto che la decisione di scarcerare in anticipo Lee è stata presa anche considerando la situazione economica del Paese.