News - Economia

Sud, in Cig 55% imprese

ROMA – Nei mesi di marzo e aprile oltre la metà delle imprese italiane ha fatto uso della Cig-Covid. La cassa integrazione ha riguardato quasi il 40% dei dipendenti del settore privato. È quanto emerge dallo studio “le imprese e i lavoratori in cassa integrazione Covid nei mesi di marzo e aprile”, effettuato dall’Inps in collaborazione con la Banca d’Italia.

La quota di imprese che ha fatto ricorso alla Cig-Covid è pari al 45% nel Nord Est, al 48% nel Nord Ovest, al 52% nel Centro e al 55% nel Mezzogiorno. Buona parte delle differenze tra macroaree è spiegata da eterogeneità nelle caratteristiche delle imprese, con riferimento in modo particolare al settore di attività, relativamente più sbilanciato nel Mezzogiorno a favore dei settori dell’alloggio e della ristorazione, delle costruzioni e del commercio al dettaglio non alimentare, che hanno maggiormente subito le conseguenze della crisi.

Ogni impresa in Cig-Covid ha risparmiato circa 1.100 euro per dipendente presente in azienda (a prescindere dall’incidenza dei lavoratori in Cig). Tra le imprese più piccole, che hanno utilizzato prevalentemente la Cig-Covid in deroga, l’importo medio risparmiato grazie alla riduzione dell’orario di lavoro è stato pari a 3.900 euro. Le imprese più grandi, che hanno fruito dell’assegno ordinario Covid, hanno risparmiato in media quasi 24.000 euro. Per le imprese della manifattura, che ricorrono prevalentemente alla Cig ordinaria Covid, il risparmio è stato di circa 21.000 euro.