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Superbonus 110%, a gennaio 18,3 mld e oltre 107mila asseverazioni

Al 31 gennaio il totale degli investimenti ammessi alla detrazione del Super Ecobonus 110%, ha raggiunto i 18,3 miliardi. Il totale degli investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione è pari a 12,7 miiardi, ossia il 69,5%.

Le detrazioni previste a fine lavori a carico dello Stato ammontano a 20,1 miliardi. Lo rendono noto l’Enea e il ministero della Transizione ecologica. Sempre alla stessa data del 31 gennaio, sono pervenute 107.588 asseverazioni. L’investimento medio per i condomini è stato di 539.049,03 euro, per gli edifici unifamiliari 109.353,71 e 96.226,66 per le unita’ indipendenti.

Ance Sicilia scrive ai parlamentari nazionali

Il presidente dell’Ance Sicilia, Santo Cutrone, ha scritto a tutti i parlamentari nazionali eletti in Sicilia chiedendo loro di adoperarsi, nelle commissioni di merito e in Aula, affinché siano subito sbloccate le piattaforme per la cessione dei crediti fiscali di Cassa depositi e prestiti e di Poste Italiane e sia soprattutto bocciata la modifica al Superbonus 110% introdotta dal governo nazionale, che per prevenire il ripetersi di truffe prevede una sola possibilità di cessione dei crediti fiscali.

“Da quando si è saputo di questa modifica, nonostante ancora non sia convertita in legge – riferisce Cutrone – le banche, gli intermediari finanziari, Cassa depositi e prestiti e Poste Italiane hanno bloccato tutto, i cantieri aperti si sono dovuti fermare e non se ne possono aprire di nuovi. La formidabile spinta alla ripresa che era stata impressa dal Superbonus 110% si è così esaurita”.

“Il governo nazionale – prosegue Cutrone – piuttosto che affrontare seriamente il problema come aveva proposto l’Ance, ha preferito limitare frettolosamente il Superbonus 110% prevedendo questa enorme sciocchezza che sta solo producendo un disastro per le imprese serie e per l’occupazione”.

Il presidente di Ance Sicilia nella nota illustra la drammatica situazione: “Le imprese fanno la fila davanti alle banche, agli intermediari finanziari, alle Poste e a Cdp, trovando la porta chiusa; non si aprono più nuovi cantieri e i lavori in corso si fermano perché le opere eseguite non potranno essere pagate. Infatti, le banche e gli intermediari finanziari, non potendo più cedere, a loro volta, i crediti fiscali a operatori specializzati, non intendono tenerseli in pancia per anni e, quindi, non accettano più di acquisire crediti fiscali ceduti dalle imprese. Le quali, a loro volta, non possono più praticare lo sconto in fattura ai clienti.