“Con i botti di San Silvestro si chiude l’epoca del Superbonus, che con la sua eredità ci accompagnerà però ancora a lungo”. E’ questo il “senso” del provvedimento varato il 29 dicembre dal Consiglio dei ministri e a sottolinearlo è il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in un’intervista a Il Sole 24 Ore. “Con il 110% finisce anche quella che ho definito – ribadisce Giorgetti – un’allucinazione psichedelica, basata sulla convinzione che con la clausola di fuga dal Patto di stabilità e i tassi a zero si potesse fare debito all’infinito senza poi pagare il conto. Ma non puoi vincere le Olimpiadi dopandoti, perché ti scoprono e soprattutto perché se assumi sostanze poi ne paghi il conto in termini di salute. So perfettamente che non abbiamo soddisfatto tutte le richieste delle imprese, ma – assicura – abbiamo fatto in modo che i lavori non finiti proseguano, e sono convinto che ora potranno arrivare fino al traguardo. Se nel prossimo futuro ci sarà da rimpinguare un po’ il fondo per i redditi più bassi vedremo di farlo, ma abbiamo fatto chiarezza: lo Stato è disposto a fare qualche sacrificio ulteriore solo per le famiglie più in difficoltà, non è interesse di nessuno che i lavori si fermino e sono convinto che non si fermeranno. Ma quell’epoca è chiusa”.
Per sempre? “Senza dubbio, ma facciamo attenzione. Non siamo così stupidi – evidenzia il titolare dell’Economia – da non sapere che l’edilizia è un settore fondamentale per l’economia italiana, e infatti dal prossimo anno ci sarà ancora uno sconto fiscale del 70% che è molto generoso e in pratica non ha eguali in Europa. Rimangono quindi incentivi molto importanti, archiviando però un fenomeno che ha certo dato un impulso all’economia ma ha scassato e sta scassando i conti pubblici. E che produce ancora delle code importanti a cui dobbiamo fare fronte”, avverte.
Sulle stime che parlano di extracosti fino a un punto di Pil rispetto alle previsioni della NaDef, “non abbiamo ancora i numeri definitivi, che potremo analizzare solo quando si chiuderà nelle prossime ore la finestra per il caricamento dei dati delle ultime settimane. In ogni caso qualche decimale di Pil in più ci sarà sicuramente. Per quel che riguarda gli effetti finali sul deficit del 2023, quando si ultimerà il preconsuntivo si terrà conto di tutte le molte voci in gioco, in entrata e in uscita; ma è indubbio – chiosa Girogetti – che purtroppo il Superbonus peserà di più e modificherà le nostre previsioni di ottobre, come del resto ci ha ormai abituato con le tante revisioni dell’ultimo anno”.