Il taglio del canneto ripariale, alle Saline di Augusta, è avvenuto «senza il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica ». A dirlo è la Soprintendenza di Siracusa in una nota indirizzata al Sindaco, Giuseppe Di Mare, nella quale si richiede « una dettagliata relazione sull’intervento» che era stato commissionato dal Comune megarese nel novembre dello scorso anno. Un intervento duramente contestato dagli ambientalisti che avevano parlato di «grave danno ecologico all’habitat naturale delle Saline».
Il provvedimento della Soprintendente ad interim, Donatella Aprile, nasce dall’esposto, depositato anche alla Procura di Siracusa, con cui l’associazione Natura Sicula denunciava il «taglio radicale e indiscriminato» di una fascia di canneto ripariale all’interno del sito d’importanza comunitaria (SIC) delle Saline Migneco-Lavaggi. A causa della rimozione del canneto, secondo gli ambientalisti, sarebbe venuto meno l’habitat di numerose specie di uccelli nidificanti e «scomparsa un’importante barriera visiva e acustica che la natura offriva a protezione di tutta l’avifauna».
Il taglio vegetazionale sarebbe avvenuto in occasione della pulizia del canalone che convoglia le acque piovane all’ingresso della città. Il Sindaco di Augusta, in replica all’associazione, si era pertanto difeso affermando che si era trattato di lavori «necessari alla sicurezza dei cittadini».
Lavori che, secondo Natura Sicula, avrebbero però richiesto «una preliminare valutazione d’incidenza ambientale» oltre alla «preventiva autorizzazione» della Soprintendenza di Siracusa. La quale sembra ora confermare l’assunto degli ambientalisti, contestando al primo cittadino l’assenza di nulla osta paesaggistico e trasmettendo gli atti alla Procura.
Gianmarco Catalano