ROMA – Vecchi e nuovi cavalli di battaglia, slogan, promesse elettorali che, tranne poche eccezioni, non fanno i conti con i vincoli di bilancio: i programmi economici dei principali partiti in campo abbracciano tutta una gamma di misure estremamente diverse tra loro che corrispondono a una diversa idea della partnership europea e dell’uso delle risorse pubbliche con il ricorso o meno alla leva del deficit. Unici punti in comune, nei contenuti, il taglio delle tasse sul lavoro e l’abolizione dell’Irap, nel metodo, il fatto che – salvo rari casi – non vengano indicate le coperture per finanziare gli interventi annunciati.
Il rafforzamento del Reddito di cittadinanza e la stabilizzazione del superbonus sono le due ‘bandiere’ del Movimento 5 Stelle. Sul bonus 110% l’obiettivo è quello di stabilizzarlo insieme al meccanismo della cessione dei crediti imposta e di far entrare a regime anche gli altri bonus edilizi. Altra promessa ‘core’ dei pentastellati è il salario minimo a 9 euro l’ora per tutte le tipologie contrattuali. Impegno anche per l’introduzione della ‘settimana corta’ con il taglio dell’orario di lavoro a parità di salario con incentivi per le imprese interessate. Sul fronte fiscale troviamo l’impegno per la cancellazione definitiva dell’Irap per tutte le imprese ed il taglio del cuneo fiscale.
Flat tax, quoziente familiare e rottamazione sono al centro delle proposte economiche del partito di Giorgia Meloni. Nel programma di FdI si punta ad una riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare; all’ estensione della flat tax per le partite Iva fino a 100mila euro di fatturato; introduzione della flat tax sull’incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti, con la prospettiva di un ulteriore ampliamento per famiglie e imprese.
Via libera anche all’eliminazione dell’Irap e razionalizzazione dei micro-tributi. FdI promette anche il ‘saldo e stralcio’ delle cartelle fino a 3mila euro per i contribuenti in difficoltà e, per gli importi superiori, il pagamento dell’intera imposta maggiorata del 5% in sostituzione di sanzioni e interessi, e rateizzazione automatica in 10 anni. Per le situazioni pre-cartella si propone una ‘tregua fiscale’ con sanzione forfettaria al 5% e rateizzazione automatica in 5 anni.
Fisco e pensioni sono i pilastri delle proposte dalla Lega di Matteo Salvini. Il Carroccio promette la flat tax in tre fasi, partendo dall’estensione della attuale regime forfetario alle partite Iva fino a 100 mila euro di fatturato e ai redditi incrementali per arrivare ad una flat tax universale. C’è poi l’impegno per la pace fiscale con la rottamazione delle cartelle esattoriali anche per le imprese e la definizione agevolata dei contenziosi pendenti. Sulla riduzione del cuneo la Lega punta ad un taglio complessivo di 10 punti percentuali per 10 anni. A sostegno delle fasce deboli inoltre il Carroccio si impegna ad estendere la platea del minimo esente ai redditi fino a 14 mila euro. La Lega ha promesso anche la cancellazione del canone Rai, della Legge Fornero e interventi contro il caro-bollette.
Lavoro e transizione ecologica e digitale sono al centro del programma economico del Pd guidato da Enrico Letta. I dem tra le proposte puntano ad un aumento degli stipendi netti fino a una extra-mensilità con l’introduzione progressiva di una franchigia da mille euro sui contributi Inps a carico dei lavoratori dipendenti e assimilati, destinando a tale scopo il recupero di evasione fiscale. Tra le promesse anche la decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato degli under35 e l’autoliquidazione mensile delle imposte per partite Iva, autonomi e liberi professionisti e professioniste in alternativa al sistema saldo- acconto. Si propone inoltre una Riforma fiscale verde per gli investimenti di imprese e famiglie e l’estensione del piano ‘Transizione 4.0’ agli investimenti green delle imprese. Nel programma anche un piano nazionale per il risparmio energetico.
Fisco e giovani sono al centro del programma di Impegno Civico sotto la leadership di Luigi Di Maio. IC propone il taglio del cuneo fiscale e la razionalizzazione dei bonus per le imprese per reperire risorse da destinare alla graduale cancellazione dell’Irap. Per i giovani si propone l’anticipo zero e zero tasse sul mutuo sull’acquisto della prima casa; sgravi strutturali del 50% sul costo del lavoro per chi assume under40; l’introduzione del salario minimo, e aiuti per la famiglia (asili e tempo pieno) per incentivare l’occupazione femminile. Ic inoltre promette il taglio dell’80% delle bollette per le imprese; di azzerare l’Iva sui beni di prima necessità e riformare in maniera strutturale l’lva sulle bollette, sui farmaci e sui prodotti per la prima infanzia.
Il partito fondato da Silvio Berlusconi chiede la revisione del Pnrr alla luce delle mutate condizioni geopolitiche. Fi promette poi la riduzione della pressione fiscale per famiglie e imprese; la flat tax per le partite Iva fino a 100mila euro, la flat tax sull’incremento di reddito rispetto ad annualità precedenti con la prospettiva di un’ulteriore estensione a famiglie e imprese. Inoltre FI, tra le novità proposte, punta all’introduzione del Conto unico fiscale per il pagamento e la compensazione dei crediti e dei debiti della Pa verso imprese; al rialzo ad almeno mille euro gli assegni previdenziali minimi; a varare una nuova stagione di pace fiscale e di ‘saldo e stralcio’; a introdurre l’Iva ridotta sui prodotti per l’infanzia e misure a sostegno dei genitori separati; a facilitare l’accensione di un mutuo sulla prima casa da parte delle giovani coppie, accanto alla progressiva introduzione del quoziente familiare.
Cavallo di battaglia dei partiti guidati da Carlo Calenda (Azione) e Matteo Renzi (Italia Viva), è l’Agenda Draghi con l’avanzamento del Pnrr in testa. Sul fronte fiscale, Azione sostiene la detassazione nel 2022 di un’extra mensilità fino a 2.200 euro per le imprese che aderiscono e la decontribuzione totale in busta paga per i giovani fino a 25 anni e dimezzata fino a 29 anni. Si propone inoltre l’introduzione del salario minimo e la detassazione dei premi di produttività. Il Terzo Polo intende poi eliminare il Rdc dopo il primo ‘no’ e di ridurlo dopo due anni. Tra le misure per le famiglie, troviamo lo sgravio fiscale del 50 per cento delle spese per i figli fino ai 5 anni. Italia Viva inoltre punta ad abbassare da subito le bollette prevedendo acquisti a prezzo fisso dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili dal Gse, staccandola così dal prezzo del gas. Inoltre Iv rilancerebbe la riforma fiscale, partendo dalla delega affossata di recente da Lega e Forza Italia.