Le recenti notizie in merito al taglio dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea avranno delle conseguenze per tutti i cittadini appartenenti ai Paesi degli Stati Membri, in particolare per quanto riguarda il risparmio, i mutui e i prestiti, con implicazioni significative per banche e consumatori.
Uno dei primi e più tangibili effetti del taglio dei tassi di interesse riguarda i mutui. Quando la Bce riduce i tassi, le banche trasferiscono progressivamente questo risparmio ai consumatori, riducendo le rate del mutuo. Buone notizie dunque per chi ha aperto un mutuo a tasso variabile, indicizzato su tassi come l’Euribor che seguono da vicino le decisioni della BCE. Quando la banca centrale riduce i tassi, l’Euribor diminuisce, facendo scendere la rata mensile per chi ha già un mutuo variabile.
Tassi sui depositi più bassi riducono anche i costi dei prestiti personali e al consumo. Questo significa che per il consumatore medio potrebbe essere più conveniente richiedere un prestito per finanziare un’auto, una ristrutturazione o un progetto personale. Tuttavia, bisogna considerare che non tutte le banche ridurranno immediatamente i tassi sui prestiti. In tale contesto risulta chiaro che prestiti più leggeri incoraggiano la ripresa della domanda anche per quanto riguarda le richieste dei prestiti.
Il lato negativo del taglio Bce si manifesta nel risparmio. Con tassi più bassi, anche i rendimenti offerti dai conti deposito e dai conti di risparmio tendono a diminuire. Questo perché le banche, ricevendo meno interesse per depositare eccedenze presso la Bce, sono meno incentivate a offrire alti rendimenti ai propri clienti.
Per il risparmiatore medio, questo significa che lasciare denaro su un conto deposito frutterà meno rispetto al passato. Tuttavia, questi potrebbero essere gli ultimi giorni per approfittare di tassi di remunerazione più alti che attualmente arrivano al 4,30% per i depositi vincolati a 36 mesi.
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