PALERMO – La Sicilia è la quarta regione italiana per numero di sinistri, sia nel 2021 che nel 2022. Secondo quanto pubblicato dall’Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, nell’edizione 2024 del suo bollettino statistico, nel 2022 la Sicilia raccoglie il 7,2% del totale dei sinistri pagati e riservati nell’intera penisola, cioè quei sinistri che si ritiene, su base statistica, possano essere accaduti nell’anno considerato ma non sono stati ancora denunciati.
Appena fuori dal podio, quindi, superata soltanto dalla Lombardia, che raccoglie il 17,7%, la Campania, al 12% e il Lazio al 11,4%. La Sicilia scala alla quinta posizione per quanto riguarda gli importi, con il 7,1% del totale nazionale, scavalcata dall’Emilia Romagna che sale al 7,5%. La situazione rimane sostanzialmente invariata rispetto al 2021: l’Isola anche nell’anno precedente si trovava in quarta posizione, a seguire sempre le medesime regioni. Risale invece in quarta posizione in relazione agli importi pagati, con una percentuale del 7,5% su quanto è stato risarcito in tutta la penisola.
Cambia tutto, invece, se si guarda agli importi pagati: la Sicilia, infatti, per il 2022, si posiziona in fondo alla classifica per importo medio risarcito, con appena 2.496 euro, contro una media nazionale che sale a 2.929 euro; premi minori soltanto in Valle d’Aosta, con 2.289 euro. In cima alla classifica, invece, la Basilicata, con 3.640 euro pagati in media per singolo sinistro. A seguire la Toscana, a 3.479 euro, e le Marche a 3.336 euro.
Rispetto al 2021, la Sicilia registra un lieve calo dei premi, in controtendenza con l’andamento dell’intera penisola, che invece è andata in crescita. Per l’anno precedente, l’Ivass ha segnalato un premio medio siciliano pagato di 2.595 euro, che ha portato la regione al 14esimo posto nella classifica nazionale, con una media italiana di 2.794 euro. A livello nazionale, nel 2022, 41 imprese italiane e rappresentanze di imprese estere con sede extra See, lo Spazio economico europeo, che comprende i 27 stati membri dell’Unione europea e l’Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia, raccolgono premi per 11,7 miliardi di euro (-2,1% sul 2021) corrispondenti al 32,7% dei premi danni assicurando 38,5 milioni di veicoli.
Le imprese See raccolgono premi per 1,4 miliardi (+17,0% sul 2021) e assicurano 5,3 milioni di veicoli. Il ramo, dopo diversi esercizi in utile, come i 694 milioni di euro registrati nel 2021, nel 2022 registra una perdita pari a 154 milioni. Il risultato per polizza, al netto della riassicurazione, si attesta a -4 euro; nel primo semestre 2023 il ramo torna in utile per 132 milioni a fronte di una perdita di 41 milioni nel corrispondente periodo dell’anno precedente, grazie ai proventi derivanti dalla gestione degli investimenti.
I dati dell’Ivass sono relativi al portafoglio del lavoro diretto italiano, calcolato al 31 dicembre 2022, delle imprese di assicurazione che esercitano i rami responsabilità civile auto e natanti. Le aziende si suddividono in imprese vigilate dall’Ivass, che sono quelle nazionali e le rappresentanze in Italia di imprese al di fuori del See. Dall’altra parte, ci sono le rappresentanze vigilate, cioè le imprese con sede legale in altro Stato dello spazio economico europeo, operanti in Italia in regime di stabilimento o di libera prestazione di servizi, sottoposte al controllo di stabilità da parte delle autorità di vigilanza dei rispettivi paesi di origine.