Con la proiezione del documentario “Lo schermo a tre punte” di Giuseppe Tornatore, si conclude il programma cinematografico presentato al 67mo Taormina Film Fest dalla Sicilia Film Commission, che ha finanziato la digitalizzazione del film di cui esisteva copia solo in 35mm. Il regista premio Oscar, presente in collegamento, ha introdotto la proiezione del film dialogando con Federico Pontiggia, condirettore artistico del Festival.
Girato da Tornatore nel 1995, “Lo schermo a tre punte” è un’antologia che rielabora e ricuce insieme frammenti di pellicole diverse, mostrando tutto ciò che il cinema ha detto dei siciliani. Un’opera a tratti ironica, a tratti drammatica, che racconta i caratteri, i comportamenti e gli stereotipi sui quali l’inconscio cinematografico ha costruito un’ipotesi di Sicilia.
Oltre a “Lo schermo a tre punte”, la Sicilia Film Commission, guidata da Nicola Tarantino che ha salutato il pubblico presente, ha presentato al Taormina Film Fest la sezione collaterale “Cinema e Sicilia” che ha proposto una selezione di film girati nell’isola e finanziati dalla Regione Siciliana. “Abbiamo creato – dice Tarantino – una sinergia col Festival, con spazi significativi nel palinsesto che sono stati l’occasione per presentare al pubblico e alla stampa alcune delle più significative produzioni realizzate negli ultimi anni col supporto della Regione Siciliana, Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo, nell’ambito dell’APQ Sensi Contemporanei.
Tra queste il documentario ‘Sulle tracce di Goethe in Sicilia’, del regista tedesco Peter Stein, che abbiamo avuto il piacere di ospitare qui e che ha raccontato al pubblico il suo profondo legame con Goethe e la Sicilia. “Infine, – ha spiegato – una minirassegna di cortometraggi su ‘La Sicilia e le donne’, con tre storie accomunate dall’attenzione a situazioni umane e sociali particolari.
A cominciare da ‘Sharifa’, con la regia di Fabrizio Sergi, sul tema sempre più cruciale dell’immigrazione e dell’integrazione; ‘La bellezza imperfetta’, il già pluripremiato corto di Davide Vigore, girato in una Palermo dark con le luci di un maestro della fotografia come Daniele Ciprì; e in ultimo ‘Salviamo gli elefanti’, il film di Giovanna Brogna Sonnino, interpretato da una straordinaria Lucia Sardo, che racconta la poesia che nasce dall’incontro tra due mondi estremamente diversi”.