Economia

Tassazione multinazionali, accordo storico al G7 di Londra

I ministri delle Finanze del G7 hanno raggiunto ieri a Londra uno storico accordo su una tassazione minima a livello globale per i profitti delle grandi multinazionali. Accordo che punta a colpire soprattutto le multinazionali del settore tecnologico, come Amazon e Microsoft, istituendo una tassazione minima a livello globale sui loro profitti (corporate tax).

Lo ha annunciato con un tweet il cancelliere dello Scacchiere britannico, Rishi Sunak.

L’accordo prevede una tassazione minima del quindici per cento sui profitto delle grandi multinazionali, da applicare a livello globale. Il passaggio in sede di G7 era ritenuto fondamentale per un’approvazione della nuova regola a livello di G20.

“Saluto con grande soddisfazione l’accordo sulla tassazione delle multinazionali raggiunto dai ministri delle Finanze del G7” ha detto il nostro presidente del Consiglio Mario Draghi.

“È un passo storico verso una maggiore equità e giustizia sociale per i cittadini”.

“A Londra – ha detto il Commissario Ue agli Affari economico, Paolo Gentiloni – abbiamo compiuto un grande passo verso un accordo globale senza precedenti sulla riforma della tassazione delle imprese”.

“E’ stato un incontro molto positivo – ha aggiunto – che ci ha permesso di costruire ponti su questioni cruciali. Le possibilità di un accordo globale sono notevolmente aumentate. Ora dobbiamo fare l’ultimo miglio per espandere questo consenso a tutti i membri del G20 e a tutti i paesi coinvolti nel quadro inclusivo dell’Ocse. La Commissione contribuirà attivamente a queste discussioni multilaterali in corso per garantire il raggiungimento di un accordo ambizioso a luglio” in occasione del G20 a Venezia.

L’accordo è un successo anche per il presidente Usa Joe Biden, che nelle scorse settimane aveva rilanciato la proposta. L’intesa raggiunta al G7 di Londra “è un punto di partenza. Nei prossimi mesi ci batteremo perché sia la più alta possibile.

La battaglia proseguirà al G20, all’Ocse ma intanto è stata raggiunta una tappa storica”, ha affermato il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire al termine del G7.

Per la prima volta dopo decenni, aggiunge Le Maire, “gli Stati membri del G7 sono capaci di definire delle regole per il sistema internazionale del ventunesimo secolo. Un accordo di cui possiamo essere orgogliosi. Sono 4 anni che siamo impegnati per una giusta tassazione del digitale e per un tassazione minima delle imprese. Ci siamo. Ci sarà una tassazione sui colossi del digitale e ci sarà una tassazione minima per quanto riguarda la tassazione sulle società per evitare l’evasione e ottimizzazione fiscale”. Per il ministro dell’Economia francese insomma quello trovato a Londra al G7 “è un accordo ambizioso”.

“I ministri delle finanze del G7 hanno assunto un impegno significativo e senza precedenti che fornisce uno slancio straordinario verso il raggiungimento di un’imposta minima globale con un’aliquota di almeno il 15%. Quella tassa minima globale porrà fine alla corsa al ribasso nella tassazione delle società e garantirà equità per la classe media e i lavoratori negli Stati Uniti e in tutto il mondo”.

Ad affermarlo in un tweet è la segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen commentando l’accordo raggiunto al G7. La tassa minima globale, aggiunge Yellen, “aiuterà anche l’economia globale a prosperare, livellando le condizioni per le imprese e incoraggiando i Paesi a competere su basi positive, come l’istruzione e la formazione della nostra forza lavoro e gli investimenti in ricerca, sviluppo e infrastrutture”.