VITTORIA – “Il Teatro comunale di Vittoria costruito tra il 1871 ed il 1877 e definito dallo storico dell’arte Bernard Berenson uno dei migliori esempi di stile neoclassico può di certo ambire a ottenere lo stesso riconoscimento dei teatri di Avola, Noto e Siracusa”. L’assessore ai Beni e alle Attività culturali del comune di Vittoria, Paolo Monello, si esprime così a seguito dell’approvazione alla Camera dei Deputati di un ordine del giorno sulla dichiarazione di Monumenti nazionali.
Il provvedimento riguarda infatti i teatri di Avola, Noto e Siracusa, costruiti alla fine dell’800. Ecco perché l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Aiello ha deciso di presentare richiesta al Governo per l’inserimento del Teatro ‘Vittoria Colonna’ nell’ambito di tale classificazione.
“L’amministrazione comunale di Vittoria nei prossimi giorni – ha aggiunto l’assessore Monello – approverà una apposita deliberazione, per avanzare formale richiesta al Governo nazionale, affinché nel provvedimento, relativo ai teatri di Noto, Avola e Siracusa, venga inserito anche il Vittoria Colonna. Siamo certi che la richiesta dell’amministrazione sarà fatta propria dal senatore vittoriese Salvo Sallemi, al quale siamo disponibili a fornire tutta la documentazione storica, necessaria per suffragare tale richiesta”.
Il senatore Sallemi si è reso subito disponibile per la buona causa, sottoscrivendo in pieno le iniziative della Giunta Aiello. “Quando sul tavolo vi sono gli interessi di Vittoria e dei vittoriesi – ha evidenziato Salvo Sallemi – sono il primo a fornire concretamente impegno, disponibilità e strumenti per raggiungere obiettivi che possano far crescere tutta la comunità. Auspico che questa mia, sempre concreta disponibilità, venga colta dall’Amministrazione comunale attraverso un dialogo su canali istituzionali”.
“Sul Teatro di Vittoria, per troppi e lunghi anni chiuso – ha continuato Sallemi – ci eravamo, come gruppo politico, già impegnati ottenendo un primo importante finanziamento dalla Regione per i lavori di manutenzione straordinaria a cui ne sono seguiti altri intercettati dal Comune e che hanno portato, finalmente, alla riapertura”.
“Adesso è compito di tutti noi rappresentanti istituzionali far progredire il teatro e la legge sui teatri considerati quali monumenti nazionali, approvata in prima lettura alla Camera e che passerà al vaglio del Senato, rappresenta un’occasione di pregio che il nostro teatro può e deve cogliere. Per questo motivo sarà mio intendimento presentare un emendamento affinché la storica struttura ipparina, luogo simbolo di cultura e progresso, venga annoverata tra i teatri di pregio e quindi divenga monumento nazionale”.
“Il testo di legge prevederà, inoltre, qualora venisse approvato in via definitiva – ha concluso – la previsione che siano i sindaci dei Comuni ove insistono teatri storici di chiedere l’inserimento tra i monumenti nazionali. Sono sempre pronto all’avvio di un dialogo tra istituzioni con gli amministratori locali affinché si possa addivenire al risultato sperato”.